Dopo la sconfitta in Gara 7 e la conseguente eliminazione dai Playoff per mano dei Cleveland Cavaliers, Marcus Smart è uscito dal TD Garden, forse per l’ultima volta.
Il giocatore ha fatto intendere che non ha alcuna intenzione di rinunciare ad ogni dollaro che possa ripagare il suo modo di giocare:
“Ad essere onesti, merito più di 12-14 milioni. Solo per le cose che faccio in campo, quelle che non compaiono nel box delle statistiche. I giocatori come me sono rari. Lascio sempre tutto quello che ho sul campo, in ogni partita. Ditemi quanti altri giocatori fanno questo. Sono il cuore della squadra, non sono sicuro che si possa dare un prezzo a questa cosa.”
Smart andrà infatti in scadenza durante la prossima off-season, diventando restricted free agent. Ciò significa che i Celtics possono pareggiare qualsiasi offerta che giungerà al giocatore, ma non è detto che lo facciano se le cifre diventeranno spropositate. Per ora, Boston ha messo sul tavolo una qualifying offer da 6.1$ milioni. Se Smart la accettasse, potrebbe diventare unrestricted free agent nel 2019-2020.
Pare che la proposta sia stata rifiutata e che la distanza tra domanda e offerta sia ancora troppo ampia. Smart, comunque, ha rinviato il discorso a data da destinarsi:
“Non ci sto pensando molto, ora come ora. Non so se mi daranno tutti i soldi che chiedo. Credo che lo scopriremo più prima che poi.”
Il numero 36 dei Celtics è stato fra gli elementi più combattivi di tutta la sua squadra, come nel suo stile: 4 rimbalzi (di cui 3 offensivi) e 7 assist, conditi però da soli 4 punti messi a segno ed un pessimo 1/10 dal campo. Percentuale cui Smart ha provato a dare una giustificazione:
“Non mi piace trovare scuse, ma il mio pollice mi sta uccidendo. Mi fa male tutta la mano destra.”
Smart avrà ora tutto il tempo di recuperare pienamente dall’infortunio e, soprattutto, di chiarirsi le idee riguardo il suo immediato futuro.
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