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Golden State Warriors

NBA, giocatori e giornalisti sull’arbitraggio di Gara 7

Nel terzo quarto Twitter si è riempito di interventi che condannavano l’operato dei tre in grigio

È stata una serie emozionante, giocata ad un livello davvero celestiale. Gara 7 non ha tradito le aspettative con gli Houston Rockets che, anche senza Chris Paul, hanno provato a tenere accesa la speranza di NBA Finals fino a che hanno avuto energie da spendere. Golden State è stata semplicemente migliore, contenendo nel primo tempo la furia degli avversari e uscendo poi alla distanza con il solito terzo quarto che spacca in due le partite.

L’ultima partita in particolare si è giocata ad una velocità ed un ritmo fuori dal normale, con le squadre che per larghi tratti della partita hanno continuato ad andare avanti e indietro per il campo senza sosta. Questo sopratutto nel secondo tempo quando gli Warriors stavano producendo il massimo sforzo mentre James Harden e compagni provavano in tutti i modi a rientrare nella partita.

All’interno di questa vera e propria bagarre no stop, non solo i giocatori hanno perso lucidità, ma probabilmente anche gli arbitri, che presi dal ritmo incalzante hanno cominciato a trattenere diversi fischi quanto meno dubbi. Questo non è sfuggito ne ai giocatori in campo (dichiarazioni di Harden sulla terna arbitrale nel post partita), ne a chi stava guardando la partita, giocatori e addetti ai lavori. Sono stati diversi gli interventi sui social network contro gli arbitri della partita, colpevoli a loro parere di favorire la foga agonistica degli Warriors nel terzo quarto.

Gia nel primo tempo un Mike D’Antoni furioso con gli arbitri aveva fatto notare agli arbitri una differenza di metro di giudizio, andando molto vicino dal prendere un tecnico, dopo che per due volte James Harden aveva subito un contatto su due tiri da tre punti (uno dei due obiettivamente davvero troppo netto per non essere fischiato con Jordan Bell che frana addosso al Barba).

Anche se probabilmente uno degli episodi che più ha fatto discutere ha visto protagonista gli stessi due giocatori con il lungo ex Oregon che per liberare Stephen Curry al tiro si è arrangiato con un blocco tanto originale quanto ortodosso.

Tutto questo ovviamente non per accusare gli arbitri o incolparli di aver indirizzato questa Gara 7, che per definizione comunque è sempre una partita di una fisicità tremenda, con contatti sempre ai limiti. Non sono certo stati questi episodi a decidere l’esito della sfida: lo sono stati i tanti errori da tre punti dei padroni di casa proprio nel momento in cui invece i Golden State Warriors sono saliti di livello con un terzo quarto da 7/12.

Sono state due serie terminate a Gara 7 (non si vedeva dal 1979 )diverse tra loro, ma ugualmente emozionanti, il giusto antipasto di una serie finale che speriamo possa riservarci altrettante emozioni.

 

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