Sistemata la questione riguardante la guida tecnica, Bryan Colangelo deve ora difendersi dalle accuse mosse da The Ringer, sito di approfondimento di riferimento gestito da Bill Simmons, circa un utilizzo di svariati account fake via social (à la Durant per intenderci) per supportare il suo lavoro nella città dell’Amore Fraterno.
Nella giornata di ieri, il diretto interessato ha smentito categoricamente ogni coinvolgimento:
“Come molti dei miei colleghi, ho usato i social media per restare aggiornato sulle ultime notizie. Non ho mai postato alcunché su tali piattaforme, e ho usato il profilo Twitter @Phila1234567 – cui si fa riferimento nel report – per monitorare la nostra organizzazione e altri eventi affini. Questa storia mi infastidisce a più livelli perché non sono a conoscenza degli altri account che mi sono stati attribuiti, non so chi ci sia dietro e cosa lo spinga ad agire in tal modo.”
Dal report emergono anche alcuni post critici all’indirizzo di membri del roster di Philadelphia o di colleghi pari ruolo in altre franchigie, come Masai Ujiri. Anche giocatori dei Sixers, come Embiid e Fultz, vengono pesantemente criticati dai presunti account del GM arrivato al posto di Sam Hinkie anche per migliorare le public relations.
Joel Embiid, che sui social cura attentamente la propria immagine, è stato messo al corrente dallo stesso Colangelo:
“Gli ho parlato e ha negato di aver detto quelle cose. Fino a prova contraria, devo credergli. Tuttavia, se le voci venissero confermate, sarebbe un fatto molto grave.”
“The Process” ha poi postato un cinguettio ironico in risposta a @AIVic40117560, uno dei presunti account fake controllati dallo stesso Colangelo.
Leggi anche:
Sette meravigliose Conference Finals NBA
NBA, Kevin Durant pronto ad affrontare LeBron
NBA, record di triple sbagliate in una serie per Harden