(2) Golden State Warriors 110-102 Cleveland Cavaliers (4)
Golden State guida la serie 3-0
Clima sin da subito incandescente alla Quicken Loans Arena di Cleveland, Ohio, messa in partita dal fantascientifico parziale con cui la propria squadra ha dato inizio alla partita forse più importante dell’anno. Già, perché dopo i primi 4′ di Gara 3 i Cavs si trovano subito sopra di 10 lunghezze (14-4) grazie ad un paio di triple di Smith-Love e ad una schiacciata da foto ricordo di LeBron James, che provano subito a far intuire ai campioni in carica quello che sarà l’andazzo della partita.
HE. DID. THAT. #WhateverItTakes pic.twitter.com/ZjiS0Gk5gh
— Cleveland Cavaliers (@cavs) June 7, 2018
Nonostante però la partenza a razzo dei padroni di casa i Dubs non si scompongono, e grazie a qualche isolamento di Kevin Durant e qualche palla persa di troppo degli avversarsi riescono a ricucire il gap riportandosi sotto di un solo punto (29-28) sul finale del primo quarto.
Alla ripresa, la scena è ancora una volta tutta per LBJ e compagni, che approfittano di un paio di canestri del Re per mettere a segno un parziale di 6-0 con cui ampliare il vantaggio sui californiani, evidentemente scossi dalla ferocia agonistica messa in campo dalla squadra dell’Ohio. I Cavs stavolta però non si fermano, tanto da riuscire ad arrivare sul +12 (35-47) a 5′ dall’intervallo lungo grazie ad un Kevin Love in versione gladiatore (15 punti e 10 rimbalzi dopo la prima metà di gara) e ad un supporting cast decisamente dentro la partita, pronto ad approfittare dei cioccolatini sfornati da James (che chiuderà il primo tempo a quota 9 assist). Negli ultimi minuti del secondo quarto dunque, Steve Kerr si vede costretto ad affidare il completo attacco degli Warriors nelle mani di Kevin Durant, complici i soli 7 punti (con 3-15 al tiro) della coppia Curry-Thompson e del momento negativo di tutta la squadra. Risultato? 11 punti in un amen e partita rimessa subito sui binari giusti per i suoi, che concluderanno a quota 52 contro i 58 dei padroni di casa.
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Il terzo quarto però si sa, è (quasi sempre) territorio di Golden State, che riprende la partita in modo aggressivo segnando subito un parziale di 9-3 grazie al quale rimette tutto in parità sul 61-61, complice un JaVale McGee da 6 punti e tanta voglia. Inerzia e ritmo della gara totalmente invertiti dunque, tanto che i Cavs concedono agli avversari un secondo parziale di 8-2 per il massimo svantaggio della partita (69-64), dal quale però il numero 23 vuol subito rientrare. Nonostante la partita fantascientifica di KD infatti (34 punti and counting..), con un paio di canestri e di assist James ispira il recupero dei suoi, che riescono a tornare in partita e a concludere il tanto temuto terzo periodo a quota 81 punti segnati, contro gli 83 avversari.
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Tutto apparecchiato per un gran finale dunque a Cleveland, reso ancor più interessante dall’immediato pareggio a quota 83 dei Cavs firmato Rodney Hood, rimesso in rotazione da Ty Lue e decisivo come mai nella partita più importante della sua carriera. La battaglia però non ha intenzione di scendere di colpi, tanto che la leadership della partita verrà scambiata più e più volte tra le due squadre senza che vi sia alcun colpo del k.o., almeno fino agli ultimi 3′ di partita. Dopo il 97-96 in favore di Cleveland infatti, Steph Curry (fino ad allora 1-14 al tiro) si convince che sia giunto il momento di dare un morso definitivo alla partita: layup “facile” e tripla seguente regalano infatti il 101-97 ai suoi, che vedono ormai il 3-0 nella serie distante solamente qualche manciata di minuti. Dall’altra parte però LeBron non ci sta, e di classe piazza la tripla del -1 che sembra dare ancora una speranza a tutto l’Ohio, ancora una volta cancellata però da KD35.
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Dopo una schiacciata in contropiede di Iguodala e il punteggio sul 103-100 infatti, sarà ancora una volta LA tripla di Durant – peraltro dalla stessa identica posizione di quella segnata in Gara 3 lo scorso anno – a scrivere la parola fine nella testa dei Cavs, che abbandoneranno la Quicken Loans Arena sconfitti 110-102.
La franchigia dell’Ohio però ci ha provato davvero, mettendo in campo tutta la fisicità possibile (venuta inevitabilmente a mancare sul finale di partita) e lavorando difensivamente in maniera quasi ineccepibile sugli Splash Brothers, tenuti complessivamente a 21 punti con 7-27 dal campo. Nulla però hanno potuto contro la straordinaria partita di Kevin Durant, autore di 43 punti (career-high ai Playoff) con un sensazionale 15-23 al tiro, 13 rimbalzi e 6 triple a bersaglio, una più impossibile dell’altra.
Non sono bastati infatti i 20 punti e 13 rimbalzi di Love, i 13 di J.R. Smith e i 15 dalla panchina di Hood, nemmeno la tripla doppia di James da 33 punti, 10 rimbalzi e 11 assist è stata sufficiente ai padroni di casa, che ora si ritrovano irrimediabilmente ad un passo da quello che potrebbe rivelarsi come un 4-0 nettissimo. Nessuna squadra infatti ha mai rimontato (e vinto) un titolo NBA dopo essere stata in svantaggio 3-0 nella serie finale, ma si sa, contro il numero 23 in maglia Cavs è meglio non scommettere.
L’appuntamento è ora fissato per la notte tra venerdì e sabato, che ci rivelerà senza troppi giri di parole il proseguo o meno delle NBA Finals 2018. See y’all there!
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