C’era un po di timore sulla possibilità e la volontà da parte della franchigia di concedere all’ex Clippers un contratto al massimo salariale di lunga durata, ma alla fine l’accordo si è fatto e Chris Paul ha siglato un accordo da $160 milioni per i prossimi 4 anni con gli Houston Rockets.
La svolta decisiva per dare un’accelerata alla trattativa può averla sicuramente data l’uscita di scena di LeBron James tra i possibili arrivi in casa texana: avendo rifiutato la propria player option era dal punto di vista salariale quasi impossibile arrivare al Prescelto di Akron Ohio.
Un binomio quello tra Paul e il Barba James Harden che è quindi destinato a continuare, con l’obiettivo nuovamente di provare ad arrivare alle NBA Finals sfuggite per una partita durante questi Playoff, anche a causa dell’infortunio che non ha permesso al prodotto di Wake Forest di scendere in campo né in Gara 6, nè in Gara 7.
La quarta scelta del Draft del 2004 ha concluso la scorsa stagione con 18.6 punti di media e 7.9 assist (dato più basso dai tempi del suo anno da rookie), in un sistema che lo ha visto molto più realizzatore, con la palla che molto spesso transitava per le mani di James Harden.
Sono in molti ad aver detto a fine Western Conference Finals che con un Chris Paul a pieno servizio questi Houston Rockets avrebbero battuto i Golden State Warriors e sarebbero arrivati in finale. Ai due è stata così data l’opportunità ora di rifarsi.
Da vedere come sarà il roster di contorno: infatti con il centro svizzero Clint Capela che andrà rinnovato la squadra di Mike D’Antoni che probabilmente dovrà privarsi di alcuni pezzi importante, come Trevor Ariza.
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