JJ Redick ha avuto un’esaltante prima stagione ai Philadelphia Sixers, come dimostrano i 17.1 punti, 3 assist e 2.1 rimbalzi di media, record personale in carriera. Non deve dunque stupire il fatto che sia stato contattato da diverse altre squadre nei primi giorni della free agency 2018, come dichiarato dallo stesso giocatore nel corso di una intervista con Zach Lowe di ESPN.
“Ho avuto contatti con alcune squadre poco dopo la mezzanotte del primo luglio. L’accordo con Indiana si stava sviluppando, mentre aspettavamo la decisione di LeBron. Anche i Lakers erano coinvolti. C’erano anche un paio di accordi da due o tre anni a cifre più basse, ma non erano situazioni simili alle altre. Quella di Indiana mi intrigava molto: non avrei iniziato le partite, ma mi sentivo in sintonia con quello di cui avevano bisogno. Ho anche osservato giocare due persone con Domantas Sabonis, prendendo i suoi scarichi da sinistra. È bravo, davvero bravo.”
Alla fine, però, Redick ha voluto firmare un’estensione con la franchigia di Philadelphia, a cifre più basse di quelle offerte dai Pacers, come afferma lo stesso giocatore nel seguito dell’intervista:
“Ho firmato a meno per tornare a Philadelphia. Non molto, ma meno.”
Quello fra JJ Redick e Indiana Pacers poteva essere un ottimo accoppiamento. Con i Sixers, la guardia trentatreenne è stata usata spesso per ricevere gli scarichi dai compagni, arrivando a segnare 251 punti in stagione con questo tipo di giocata, il secondo in assoluto della scorsa regular season, dietro al solo Wayne Ellington dei Miami Heat. D’altra parte, Indiana è stata la squadra più efficiente della Eastern Conference per quanto riguarda gli scarichi, segnando 1.02 punti per possesso.
Leggi anche:
A JJ Redick è capitata la cosa più strana dell’estate NBA
Dirk Nowitzki: Uscire dalla panchina? Se ci aiuta a vincere, lo accetterò
NBA, Trae Young: Posso battere il record di triple in una partita di Curry