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NBA, tensione in campo fra J.R. Smith e Marcus Smart

Zuffa fra i giocatori Celtics e Cavaliers nel corso del primo quarto. Smart espulso, pesante sanzione in arrivo per gli atleti coinvolti

Nella partita di pre-season fra Cleveland Cavaliers e Boston Celtics della scorsa notte solamente la prontezza di giocatori e arbitri ha evitato una rissa fra Marcus Smart e J.R. Smith, zuffa che poi è costata l’espulsione al giocatore dei Celtics. 

Con 3:38 da giocare nel primo quarto alla Quicken Loans Arena di Cleveland, Aron Baynes e J.R. Smith si sono agganciati l’un l’altro in seguito a un tagliafuori, cosa che ha scatenato un paio di spintoni fra i due giocatori. Poi Marcus Smart ha spinto l’ala dei Cavs da dietro, incitandolo a reagire: provvidenziale la prontezza di compagni di squadra e arbitri , con Tatum e Rozier che hanno trattenuto Smart per evitare il peggio.

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In seguito gli arbitri hanno assegnato un fallo tecnico a Smart e Smith, mentre Baynes ha ricevuto un fallo personale. La guardia dei Celtics, espulsa dalla partita, incamminandosi verso gli spogliatoi ha continuato a confrontarsi con Smith con vari gesti, mentre il giocatore dei Cavs, rimasto in campo, ha risposto con un gesto ironico della mano, sorridendo.

I giocatori coinvolti nell’alterco molto probabilmente saranno oggetto di una multa o di una sospensione da parte della lega, anche se il secondo scenario appare più improbabile, visto che i due giocatori non sono arrivati a un vero e proprio scontro fisico.

“Nessuno mi ha spiegato perché c’è stata soltanto un’espulsione” ha dichiarato Marcus Smart a fine partita. “Ma mi va bene, non sono troppo preoccupato al riguardo. Ho preso io l’iniziativa, qualsiasi saranno le conseguenze, le accetterò.”

Smart ha anche spiegato il significato del gesto mentre usciva dal parquet e, almeno a suo dire, la ragione che ha scatenato la rabbia di Smart.

“Significava che poteva incontrarmi negli spogliatoi. Tutto questo casino sul campo? Dai, possiamo gestircela fuori. Si tratta di mia madre [morta un mese fa dopo una lunga battaglia contro il cancro, ndr], che possa riposare in pace. Non siamo più dei mocciosi. Su mia madre, che possa riposare in pace. J.R. sa dove abito, tutti sanno dove sono, sarà quel che sarà.”

Anche J.R. Smith non sembra essersi pentito delle sue azioni nel post-partita, dichiarando ai media, riferendosi al fatto che l’NBA voglia multarlo per non aver coperto il tatuaggio Supreme – nota marca di abbigliamento – sulla gamba:

“Alla fine non sono qui per buttare soldi provando a colpire Marcus Smart. Non perderò soldi per il mio tatuaggio, perché dovrei perderli con lui?”

Smith non ha poi perso occasione di rispondere alle dichiarazioni del numero 36 dei Celtics anche su Twitter: “Incontrami in strada, al diavolo lo spogliatoio!”

 

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