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Golden State Warriors

NBA: Green e la free agency: “Felice di dover essere l’ultimo a scegliere”

Green affronterà la free agency nel 2020, quando Golden State avrà già rinnovato Curry, Thompson e Durant. Possibile vederlo lontano dalla Baia?.

È il conto alla rovescia che stanno facendo praticamente tutti i GM della lega: il giorno in cui il nucleo portante dei Golden State Warriors si sfalderà, le altre franchigie potranno ritornare a competere per il titolo. Fino a quel giorno, però, il dominio dei ragazzi di coach Kerr pare essere inarrestabile.

Fra i più interessati all’argomento c’è sicuramente Draymond Green: il suo nome è il primo della lista, anche se l’ultimo in ordine cronologico, nell’elenco dei futuri free agent della Baia. Se, appunto, in ordine temporale il #23 sarà l’ultimo di cui occuparsi, l’importanza dell’accordo sarà fondamentale. Green potrebbe essere infatti il primo della Death Lineup a dover salutare Oakland.

Steph Curry ha rinnovato nel 2017, mentre Klay Thompson e Kevin Durant diventeranno free agent nella prossima estate e, nonostante alcune voci vedano l’interesse di altre franchigie, il loro futuro appare ancora in tinte gialloblu. Draymond Green invece vedrà il suo contratto scadere nel 2020 quando, molto probabilmente, il salary cap degli Warriors sarà troppo intasato per potersi permettere un ulteriore rinnovo. Green però pare non preoccuparsene più di troppo:

“Non so come andrà a finire, ma sono sicuro di essere nella posizione migliore. È toccato a Steph, ora toccherà a Klay ed a Kevin. Questo mi dà l’opportunità di vedere cosa faranno gli altri. E francamente, se sarò il primo ad andarsene, anche se nel 2020, non sarà una mia scelta. Sono l’ultimo. Dovrei essere l’ultima delle preoccupazioni.”

Green, nonostante le incertezze sul suo futuro, gradirebbe molto chiudere la carriera nella Baia:

“Mi piacerebbe moltissimo. Quanti ragazzi sono rimasti sempre nella stessa franchigia, se guardi adesso nella lega? Kobe, Dirk, Duncan, Manu. Non succede più. Per questo sarebbe fantastico. Ma alla fine è un business. Lasciamo che succeda quel che deve succedere.”

 

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