La stagione NBA sta finalmente per cominciare. Mancano meno di 36 ore. Si comincia fortissimo con Philadelphia-Boston e OKC-Golden State, ma se per tutta l’estate avete fatto altro, da questo pezzo potrete risalire a tutte e 30 le preview preparate con <3 da NbaReligion. Le franchigie sono disposte in ordine alfabetico e potrete leggere un piccolo estratto per ciascuna squadra. Semplice, no?
1. Atlanta Hawks
Tornare, senza fretta, a volare – di Federico Ameli
“Travis Schlenk, GM fresco di assunzione, nel programmare la scorsa stagione ha cercato di indirizzare gli Hawks sul cammino tracciato dai Golden State Warriors, sua ex squadra, nella speranza che il nuovo corso potesse portare ad un ciclo più fortunato di quello di Horford e soci.”
“Gli Hawks rischiano di diventare la nuova squadra di culto per coloro che si nutrono di hype: il presente sarà pure grigio, ma il futuro potrebbe essere più roseo di quanto si potesse prevedere qualche mese fa.”
Trae Young puts up 22 PTS, 7 AST & buries the go-ahead three late for the @ATLHawks! #NBARooks #NBAPreseason pic.twitter.com/sksxYTmWS1
— NBA (@NBA) October 11, 2018
2. Boston Celtics
Caccia alle Finals – di Jacopo Gramegna
“Considerando la qualità del materiale a disposizione di Stevens, la forza media delle avversarie nella Eastern Conference e la crescita costante ottenuta dalla franchigia nelle ultime stagioni, sembra piuttosto plausibile vedere i Celtics nel duetto di testa della East Coast. Il traguardo delle sessanta vittorie sembra alla portata, così come sembra piuttosto spianata la via verso le finali di Conference. A quel punto potremo davvero valutare se i dettagli mancanti saranno stati messi a posto. Boston vuole tornare alle Finals dopo nove stagioni e quest’anno potrebbe seriamente riuscirci.”
3. Brooklyn Nets
C’è un “The Process” a New York – di Francesco Mecucci
“Sul mercato, Marks ha cercato di restituire un minimo di credibilità e futuro al roster selezionando non più superstar al tramonto ma giovani interessanti con le poche e basse scelte disponibili (è il caso di Jarrett Allen e, via Indiana, Caris LeVert), talenti da sviluppare arrivati da scambi o come free agent (Rondae Hollis-Jefferson, D’Angelo Russell, Joe Harris, Spencer Dinwiddie).”
4. Charlotte Hornets
Uscire dal limbo della mediocrità – di Francesco Grisanti
“Sarà fondamentale l’apporto di Miles Bridges, 17 punti di media e 38% da tre punti a Michigan State, rookie con maggiore esperienza, dopo due anni da leader al college, rispetto a tanti altri suoi compagni del Draft (ottime le prime due uscite in pre-season contro i Boston Celtics), e di Malik Monk.”
5. Chicago Bulls
Giovani di belle speranze – di Nicolò Basso
“In off-season Chicago ha avuto a disposizione un significativo spazio di manovra per rispondere a tali necessità, sia in sede di Draft — due scelte al primo giro spese su Wendell Carter Jr. (7ª chiamata assoluta) e Chandler Hutchison (22ª) — sia a livello salariale.”
Great look by Cam to find Jabari cutting through the baseline for the slam! pic.twitter.com/3vh1pipCb3
— Chicago Bulls (@chicagobulls) October 13, 2018
6. Cleveland Cavaliers
Prodi cavalieri senza Re – di Francesco Zuppiroli
“Collin Sexton difficilmente poi si rivelerà essere il Kyrie Irving che i Cavs pescarono invece al Draft dopo il primo addio di James, ma già da subito dovrà giocoforza imparare a ricoprire con la giusta autorità quella seggiola vacante in regia che apparteneva ancora a LeBron e che dopo l’addio di Irving non ha più avuto un valido vicario.”
7. Dallas Mavericks
Una nuova speranza – di Alberto Mapelli
“L’head coach Carlisle, il GM e presidente Donnie Nelson e il proprietario Mark Cuban non ci hanno pensato un secondo, l’occasione era troppo ghiotta per lasciarsela scappare. Luka Dončić, il 19enne dal curriculum più importante di sempre, è il primo passo necessario per tornare a competere.”
8. Denver Nuggets
Gli alibi sono finiti – di Alessandro Zullo
“L’attacco – in tutte le sue sfaccettature – nasca e si sviluppi nelle educatissime mani di Nikola Jokić. Se non altro per il semplice motivo che il lungo serbo, nella metà campo offensiva, non c’è letteralmente nulla che non sappia fare in maniera straordinaria: può segnare in post up, può spaziare il campo (40% da fuori l’anno scorso), può garantirti quasi 3 rimbalzi offensivi a partita (visto che può tagliare fuori qualsiasi cosa) convertiti in 3,1 second chance points, può mettere il pallone per terra e punire il difensore in ritardo sul closeout, può inventarsi linee di passaggio inesistenti (6,1 assist a partita).”
9. Detroit Pistons
A tutto motore verso i Playoff – di Francesco Zuppiroli
“Dietro Drummond e Griffin oltre a Jackson sulla carta non è che questi Pistons possano schierare gran che. Tanto passerà infatti anche dai principali giocatori che compongono il supporting cast, con i tanti dubbi legati ai vari Stanley Johnson, Luke Kennard e Henry Ellenson. Maggiori le responsabilità, maggiore dovrà essere la capacità di questi giocatori di crescere all’occorrenza. Voi ci mettereste la firma?”
10. Golden State Warriors
Caccia al Three-peat – di Federico Ameli
“Chiaro, c’è una regular season da affrontare con le difficoltà, anche fisiche, che ne conseguono, ma Golden State ha tutte le carte in regola per portare nella Baia il quarto titolo in cinque anni.”
11. Houston Rockets
L’antagonista perfetto – di Paolo Stradaioli
“L’infortunio di Chris Paul in Gara 5 e la terrificante performance da oltre l’arco nella decisiva Gara 7, con tanto di record infranto, vanificano la possibilità di deporre i campioni e approdare alle Finals. La filosofia di Morey esce comunque vincitrice: in estate sia Chris Paul che Clint Capela rifirmano per i Rockets (con buona pace di una luxury tax intorno ai 27$ milioni). Il GM riesce (finalmente) a liberarsi del contratto di Ryan Anderson, scambiandolo con i Suns per Knight e Chriss, per poi firmare al minimo Michael Carter-Williams e soprattutto Carmelo Anthony, reduce dalla peggior stagione in carriera.”
12. Indiana Pacers
Il meglio deve ancore venire – di Paolo Stradaioli
“I Pacers insomma danno l’idea di essere una squadra rodata già dal giorno 1, con la freschezza di un roster giovane e la lucidità di un collettivo lungi dall’insidiare le vette della lega ma tranquillamente da Playoff nella Eastern Conference.”
13. Los Angeles Clippers
Underdogs? – di Leonardo Flori
“Il ritorno del nostro Danilo Gallinari rappresenta sicuramente una novità importante, visto l’arsenale particolarmente differenziato a disposizione dell’ala italiana per colpire e offrire una presenza importante sotto canestro, certamente la zona del campo in cui si sentirà maggiormente la mancanza di Jordan.”
14. Los Angeles Lakers
King’s Landing – di Michele Pelacci
“Solo verso fine dicembre LA potrà scambiare i circa $30M dei contratti annuali di (sommati) McGee, Beasley, Caldwell-Pope, Rondo e Stephenson. Se il supporting cast non funzionasse, o se LeBron chiedesse a Magic di cambiare le carte in tavola alla deadline in vista dei Playoff, prepariamoci alla rivoluzione. I Lakers ad aprile potrebbero essere diversi da quelli che sono ora, e molto diversi da quelli che saranno a luglio prossimo. It’s Hollywood, baby.”
https://twitter.com/Lakers/status/1048727874172121088
15. Memphis Grizzlies
La strada è ancora lunga – di Francesco Grisanti
“La metà campo da cui la squadra deve sicuramente ripartire è la difesa. I giocatori per tornare ad essere una difesa più che competente ci sono: oltre a Conley, l’arrivo da West Virginia di Jevon Carter, uno dei migliori difensori sul perimetro di tutta la NCAA, aumenterà la qualità difesa delle guardie. Sotto al canestro, l’aggiunta di Jaren Jackson Jr. può essere un fattore.”
16. Miami Heat
One last dance – di Francesco Grisanti
“Dwyane Wade ha deciso di tornare per un ultima stagione, e Miami si presenterà con lo stesso roster della scorsa stagione, sarà un vantaggio o no? Difficile la situazione Hassan Whiteside, che sembra in rottura totale con il coaching staff dopo i Playoff e più volte la franchigia a provato ad inserirlo in una trade.”
17. Milwaukee Bucks
Il momento di diventare grandi – di Alberto Mapelli
“Un super allenatore, uno dei front runner alla corsa per l’MVP, un roster con tanto talento ancora inespresso. Quella dei Bucks sembra essere (finalmente) la stagione della maturazione definitiva.”
18. Minnesota Timberwolves
The Butler’s Dilemma – di Elena Zoppé
“Le sorti della squadra dipendono principalmente da come la dirigenza riuscirà a gestire la questione Jimmy Butler”
Jimmy Butler verbally challenged teammates, coaches and the front office at Wolves practice today, per @wojespn pic.twitter.com/vku4u2rkfB
— Bleacher Report (@BleacherReport) October 10, 2018
19. New Orleans Pelicans
Spiccare il volo – di Federico Ameli
“Messa in archivio la stagione 2017/18, il front office dei Pelicans ha fatto di tutto per non mandare all’aria la baracca, cercando di non sciupare quanto di buono fatto vedere lo scorso anno e di aggiungere talento da far gravitare intorno ad AD. Nelle condizioni di New Orleans era obiettivamente difficile trovare di meglio in giro rispetto a Elfrid Paytone Julius Randle, sbarcati in Louisiana per raccogliere le pesanti eredità di Rondo e Cousins.”
20. New York Knicks
Attendere e osservare – di Jacopo Gramegna
“Mai come in questa stagione New York dovrà rendersi conto che il tempo è dalla sua parte. Possibilità reali di competere non sembrano essercene, visto che appare sempre più probabile l’assenza su base stagionale di Porziņģis.”
“Altro elemento di interesse nella stagione dei Knicks sarà sicuramente l’impatto di Kevin Knox, reduce dai fischi della notte del Draft e da un primo quintetto All-Summer League che fa sperare.”
21. Oklahoma City Thunder
The time is now – di Leonardo Flori
“In attesa del rientro di Andre Roberson, e con un anno in più di convivenza per la coppia Westbrook-George (che in estate ha firmato il tanto agognato e inaspettato rinnovo, legandosi definitivamente alla franchigia), OKC ha costruito il roster tutto muscoli e atletismo che potrebbe finalmente dare alla squadra una vera identità di gioco, e renderla un ostacolo potenzialmente insuperabile per quanto riguarda la metà campo difensiva.”
22. Orlando Magic
Un passo alla volta – di Elena Zoppé
“Tra le promesse del roster, spiccano senza dubbio il (quasi) 21enne Jonathan Isaac e il rookie Mo Bamba. Il primo, al secondo anno in maglia Magic, ha colpito in quanto a esplosività e mobilità sul piano difensivo, ma non ha ancora avuto modo di sbocciare definitivamente e iniziare a fare la differenza nella lega.”
23. Philadelphia 76ers
The Process alla conquista dell’Est – di Michele Pelacci
“Coach Brown, il cui contratto è stato rinnovato in estate, ha costruito ad arte uno dei migliori quintetti della lega. In 601 minuti nella passata stagione regolare, il NetRtg di Simmons-Redick-Covington-Šarić-Embiid recita +21.4. Fantascienza.”
24. Phoenix Suns
Tornare a vivere – di Leonardo Flori
“La coppia Ayton-Booker alla fine dei conti dovrebbe riuscire a garantire una produzione offensiva media di alto livello, alla squadra manca forse solo una guardia d’esperienza per completare un roster assemblato bene e le previsioni più realistiche dovrebbero collocare Phoenix sulle 35 vittorie stagionali.”
25. Portland Trail Blazers
Tra necessità di conferma e interrogativi – di Jacopo Gramegna
“Damian Lillard e CJ McCollum sono due macchine da punti, reduci da un’annata estremamente matura per quanto concerne l’impatto sulla propria squadra.”
This is what a perfectly executed fast break looks like in slow motion pic.twitter.com/dcH1iubawO
— Trail Blazers (@trailblazers) October 13, 2018
26. Sacramento Kings
Cercando di vedere la bellezza – di Michele Pelacci
“I Kings sono 25% intriganti, 25% non pronti in una Conference assetata di sangue e 50% il roster peggiore della lega. Cosa ne può venire fuori? L’anno scorso hanno vinto 27 partite e non dovrebbero essere molto peggiori, anche se alla Summer League di Las Vegas alcuni dei giocatori chiave c’erano (Giles, Bagley – che si è presto acciaccato -, Mason e Jackson) e sono state vinte solo 2 partite su 5.”
27. San Antonio Spurs
Anno Zero – di Niccolò Scarpelli
“Gregg Popovich ha fatto anche i suoi interessi, mentre (come sempre) faceva quelli della franchigia. Spedire Kawhi il più lontano possibile, geograficamente parlando, dall’adorata Los Angeles andrebbe classificata come una delle mosse più GoSerbian! della sua carriera, ma è molto più logica di quanto si pensi. Per uno small-town market come San Antonio è fondamentale provare a restare competitivi, per non rischiare di perdere quel già poco appeal commerciale, e la possibilità di prendere un All-Star fatto e finito (seppur con tutti i suoi limiti) come DeRozan dev’essere sembrata irrinunciabile — specie con quello che offrivano gli altri.”
28. Toronto Raptors
We’re All in – di Alessandro Zullo
Dopo l’ennesima cocente delusione subita, i Toronto Raptors hanno deciso di rischiare tutto con la trade DeRozan-Leonard, affidando le chiavi della squadra a Nick Nurse. Il rischio pagherà i suoi dividendi o lascerà i canadesi con un pugno di mosche in mano?
29. Utah Jazz
Difendi et impera – di Alberto Mapelli
“Gli Utah Jazz si presentano al cancello di partenza della nuova stagione forti del loro gruppo, rimasto invariato in estate e capace di collezionare 48 vittorie durante la stagione regolare, prima di portarsi via brutalmente lo scalpo degli Oklahoma City Thunder al primo turno di Playoff. Continuità dettata dai pochissimi volti nuovi e dalla permanenza di coloro che potevano decidere di volare altrove in free agency ma che hanno deciso di rimanere tra le montagne dello Utah.”
30. Washington Wizards
Questione di chimica – di Francesco Mecucci
“Quattro volte ai Playoff nelle ultime cinque stagioni. Unica eccezione la 2015-16, peraltro conclusa con il 50% di vittorie, costata il posto a Randy Wittman a favore di Scott Brooks. L’ex coach dei Thunder si prepara così alla terza campagna da nocchiero dei Washington Wizards, che per essere forti sono forti, ma trovano sempre il modo di complicare la situazione.”
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