(10-39) New York Knicks 92 – 101 Charlotte Hornets (24-25)
La panchina è stato il fattore fondamentale che ha garantito la vittoria agli Charlotte Hornets in un match molto sofferto contro i Knicks.
Dopo il vantaggio del primo quarto (chiuso sul 30-24), i padroni di casa faticano a mantenere le distanze e lasciano lentamente rientrare i Knicks fino a ritrovarsi in parità all’inizio dell’ultima frazione a quota 71. Fino a questo punto gli Hornets hanno avuto difficoltà a trovare il canestro, tirando con il 36% dal campo e solo 5/25 da tre punti. New York riesce anche a portarsi avanti (75-73) prima che Malik Monk dia il là, con due triple consecutive, al decisivo parziale di 17-1 per Charlotte che decide la partita.
La serata difficile dei titolari degli Hornets viene salvata dalla buona produzione della panchina, che mette a segno 63 punti complessivi, compresi i 15 punti di Tony Parker e i 14 di Malik Monk (4 triple mandate a bersaglio nel solo ultimo quarto). Kemba Walker chiude a 14 punti, 5 rimbalzi e 5 assist (tre dei quali verso Monk nell’ultima frazione) nonostante una brutta serata al tiro (5/16), mentre Jeremy Lamb segna 15 punti e cattura 9 rimbalzi.
New York si affida solo alla prestazione da 19 punti di Kevin Knox e registra la doppia doppia (17 punti e 10 rimbalzi) di Tim Hardaway jr, troppo poco per sperare di portare a casa la vittoria.
(36-14) Golden State Warriors 132 – 100 Indiana Pacers (32-17)
Impressionante prova di Golden State che, contro la miglior difesa della NBA, scappa sin da subito approfittando della serata spettacolare di Steph Curry e segnando a ripetizione. 11esima vittoria consecutiva per i campioni uscenti, che stanno dimostrando uno strapotere imbarazzante.
Che la serata non sia quella giusta per Indiana si capisce sin dal primo quarto, quando con la partita sul 16 pari, Curry segna 8 punti consecutivi, i primi di un clamoroso parziale di 24-6 che portano gli Warriors al riposo con 40 punti segnati. Si tratta del maggior numero di punti concessi in un primo quarto dalla difesa dei Pacers in questa stagione. Nel secondo quarto il massacro continua: Curry non ha pietà e non sbaglia mai. Il due volte MVP segna tutti i suoi primi 8 tiri, comprese 6 triple, tra le quali il buzzer beater da distanza siderale che porta i Warriors all’intervallo lungo in vantaggio 69-48. Nel secondo tempo Curry lascia spazio ai suoi compagni, che completano la pratica agevolmente. Dopo il parziale del primo quarto Indiana non si trova mai a meno di 16 punti di distacco dai campioni in carica.
Curry chiude con 26 punti (23 nel primo tempo) con 10/13 al tiro, 6 rimbalzi, 3 assist e 2 palle rubate in 27 minuti soltanto. DeMarcus Cousins ci aggiunge i suoi 22 punti, 6 rimbalzi e 4 assist, mentre Kevin Durant ne mette 16 con 7 assist, e Klay Thompson contribuisce con ulteriori 16. Draymond Green invece riposa a bordocampo.
Per una Indiana priva di Victor Oladipo ed Evan Turner servono a poco i 16 punti con 6 rimbalzi, 2 palle rubate e 2 stoppate di Myles Turner e i 15 di Bojan Bogdanovic: di fronte all’uragano Warriors vengono semplicemente spazzati via.