(27-36) Dallas Mavericks 88-127 Brooklyn Nets (33-33)
Serataccia per Doncic e compagni in quel di Brooklyn, sconfitti con ampio margine dai padroni di casa grazie all’ottimo apporto ricevuto dalla panchina di coach Atkinson.
È finita ancor prima di cominciare la partita della notte tra Mavs e Nets, visto lo svantaggio di 18 lunghezze accumulato da parte della squadra texana nei primi 24′ di gioco; svantaggio che è poi passato a 23 punti nel terzo periodo e che si è concluso coi 39 punti di scarto finali, che rappresentano il più grande margine di vittoria conquistato dai Nets in casa.
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— Brooklyn Nets (@BrooklynNets) March 5, 2019
Nonostante i 13 punti (con 11 assist) di Russell e i 19 di Kurucs però, la vera differenza per Brooklyn l’ha fatta la panchina, considerati soprattutto i 22 punti segnati da Carrol, i 16 da Dinwiddie e i 18 da LeVert. Un attacco diffuso e super produttivo dunque quello messo in mostra da coach Atkinson, comprovato dalle alte percentuali messe a segno (56.5% dal campo, 41.5% dall’arco) grazie alle quali i bianco-neri si trovano saldamente aggrappati alla settima posizione nel tabellone della Eastern Conference.
Pessima invece la prestazione di Dallas, che nonostante i 20 punti di Powell e i 16 di Doncic non si è mai dimostrata competitiva, perdendo così la seconda partita di fila e l’ottava nelle ultime 10 giocate:
“Siamo stati terribili dall’inizio alla fine,”
ha infatti dichiarato coach Carlsie nel post partita.
“Quando perdi tutti i quarti di una partita NBA, beh vuol dire che non stai facendo ciò che dovresti. Davvero una brutta serata.”
(22-43) Atlanta Hawks 113-114 Miami Heat (29-34)
Terza vittoria casalinga di fila per i Miami Heat, che grazie ad un’altra serata magica di Dwyane Wade mantengono vive le speranze Playoff.
Dopo tre quarti di gara sofferti infatti, il numero 3 di South Beach ha deciso di scalare le marce alte, ispirando un parziale di 12-2 con cui portare i suoi sul +9 a cinque minuti dal termine del match. Nonostante tutto però, gli Hawks non gettano la spugna e grazie ad un paio di canestri di Trae Young si riportano ad una lunghezza di svantaggio sul 112-111; a questo punto, sarà ancora Wade-Time in quel di Miami, visto il layup decisivo segnato per il 114-113 finale.
#4thQuarterFlash ⚡️ held off the Hawks with his highest scoring quarter of the season!
[14 points in the 4th] pic.twitter.com/9pF7DpR5AH
— Miami HEAT (@MiamiHEAT) March 5, 2019
23 punti segnati (di cui 14 nel quarto periodo) e tanta leadership dunque il bottino di serata per Flash, che è inoltre riuscito a superare Michael Jordan nella classifica delle stoppate (1052 in carriera) diventando così di diritto il miglior stoppatore di ogni epoca tra le guardie.
Vittoria importante in ottica postseason quella degli Heat, che ora sono ad un passo da quell’ottavo posto attualmente occupato dagli Orlando Magic. Ennesima sconfitta invece per Atlanta, che nonostante un Vince Carter da 21 punti e 7 triple a bersaglio non è riuscita a completare la rimonta sul finale.
(30-36) New Orleans Pelicans 115-113 Utah Jazz (36-27)
Terza vittoria di fila per i Pelicans, che riescono a portarsi a casa la partita in rimonta grazie ai 60 punti della coppia Randle-Holiday.
Dopo essere stati in svantaggio per gran parte del match infatti, i Pels hanno sfruttato un indiavolato Julius Randle per dare inizio ad un parziale di 22-5 con cui conquistarsi la leadership della partita sul 111-105. Dall’altra parte però, i mormoni non si sono dati per vinti e grazie ad un layup di Donovan Mitchell sono riusciti a riportarsi sotto di una lunghezza a 43″ dal termine, salvo poi subire un canestro da parte di Payton e due liberi di Randle che hanno definitivamente chiuso i giochi.
https://twitter.com/PelicansNBA/status/1102794617567825921
Come predetto, decisivi per New Orleans i 30 punti (con 8 rimbalzi e 5 assist) di Randle e gli altrettanti 30 da parte di Holiday, che si sono dimostrati nuovamente dominanti in una serata in cui Anthony Davis (15+11) si è visto in campo solamente per i primi tre quarti di partita.
Brutta (e potenzialmente pesante) invece la sconfitta dei Jazz, caduti sul finale dopo aver dominato una gara in cui la panchina è stata decisiva (47 punti segnati, 20 a testa per Crowder-Korver) e il quintetto base sempre solido, visti i 19+19 di Gobert e i 19 (con 9 assist) di Mitchell.
(13-51) New York Knicks 108-115 Sacramento Kings (32-31)
Dopo tre sconfitte in fila tornano a vincere i Sacramento Kings, che portano a casa una W fondamentale per restare aggrappati al sogno Playoff.
Era decisamente un must-win la partita della notte per i Kings, e grazie ad un ottima prestazione della coppia Hield-Barnes lo è stata. Nonostante quanto espresso dal punteggio finale infatti, i padroni di casa hanno decisamente imposto il loro ritmo alla partita, scalando le marce alte poi nel quarto quarto di gioco per il +14 che ha poi compromesso le sorti dei Knicks.
Nobody:
De'Aaron Fox: pic.twitter.com/2Q14Vmsdly
— Sacramento Kings (@SacramentoKings) March 5, 2019
Decisivi tra i ragazzi di coach Joerger i 28 punti di un solidissimo Buddy Hield e i 22+10 di Harrison Barnes, decisamente al suo meglio dopo la firma coi californiani; nonostante la vittoria però, la strada per la postseason resta difficile per Sacramento, che ad oggi dista 3 partite dall’ottavo posto occupato dai San Antonio Spurs.
Peggior record della lega e prima squadra automaticamente esclusa dai Playoff: questo invece il bottino di serata conquistato dai New York Knicks, che aspettando l’estate possono sfruttare queste ultime partite di RS per migliorare i vari Knox (11 punti in questa partita), Smith Jr. (18) e Trier (29+8).