È andata bene. La prima partita d’esordio dei mondiali di basket per l’Italia si è rivelata più semplice del previsto. Contro le modeste Filippine, gli azzurri hanno dato segno di forza e intelligenza. La cosa che però convince più di tutto è la condizione fisica di Danilo Gallinari tornato a disposizione del gruppo solo qualche settimana fa dopo il problema all’appendice. Semplicemente di un altro livello. Stesso discorso lo possiamo declinare su Gigi Datome, quest’oggi top scorer dell’Italbasket con 17 punti. Il Gallo a fine match ha commentato ai microfoni di Sky Sport la vittoria sulle Filippine:
“Oggi è andato subito tutto bene. Siamo partiti aggressivi, ottime percentuali e ottimo ritmo in attacco e in difesa, quindi una partita che si è rivelata abbastanza semplice. Ma in queste competizioni è sempre meglio cominciare bene. Sia Datome che il sottoscritto abbiamo recuperato bene dagli infortuni. Quindi siamo pronti a queste rotazioni e a questi minutaggi. E’ chiaro che non siamo ancora al 100%, ma queste partite servono anche per rientrare un pò in ritmo”
Anche coach Meo Sacchetti soddisfatto della prestazione della sua squadra, testata fino all’ultimo uomo in roster grazie al largo vantaggio conquistato già al termine del primo quarto:
“L’esordio è sempre importante e anche se avevamo fatto bene in qualche partita precedente non avevamo mai vinto. Un pò di scorie di queste cose ti rimangono addosso. Dico che l’avversario è quello che si è visto, però noi abbiamo incanalato subito la partita facendo canestro da tre, così ci siamo sciolti. I tiratori li avevamo, oggi abbiamo avuto tanto spazio, vediamo nelle prossime partite”
Il prossimo appuntamento ora
vedrà l’Italia affrontare l’Angola, sicuramente un team molto più fisico e che potrebbe creare qualche problema in più rispetto alle Filippine. ‘Attenzione’ è la parola d’ordine di coach Sacchetti:
“Se dopo questa gara rischiamo di sottovalutare l’Angola, allora non abbiamo capito niente ed è giusto che ce ne andiamo a casa. La prima partita è quella in cui non sai come andrai, se c’è un inizio un pò stentato poi ti innervosisci perché non fai canestro. Siamo stati bravi in difesa a negargli cose come le penetrazioni al ferro, abbiamo marcato bene anche il loro americano naturalizzato (Blatche, ndr) e in attacco abbiamo trovato dei buoni tiri anche muovendo la palla, riuscendo a tirare più liberi del normale”
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