Statistiche, numeri, percentuali, la NBA è anche questo. Per questo motivo noi di NBA Religion abbiamo deciso di creare una rubrica che possa esaltare anche questa particolare versione della NBA.
Due le partite della notte che hanno fatto stare in piedi gli appassionati della palla a spicchi:
New York Knicks – Chicago Bulls: 81 – 82
DRose vince una partita giocata male, da lui e dalla squadra ma con il game winner tutto assume un altro senso.
Per il play di Chicago le statistiche parlano chiaro, avrebbe potuto tirare meno e meglio, 18 punti e 3 assist con un 7-23 al tiro non sono proprio il suo marchio di fabbrica, però ci stiamo avvicinando a vederlo davvero decisivo come lo avevamo lasciato.
I Bulls si appoggiano alla doppia doppia di un sempre più concreto Jimmy Butler (11 punti e 10 rimbalzi) ai rimbalzi (15) del francese Noah per provare ad arginare i vari assalti di New York che provano più volte a rientrare in partita per riuscirci solo nel finale.
I Knicks non tirano meglio e gli errori di Anthony 8-24 al tiro con 22 punti pesano troppo seppur conditi con 6 assist e 6 rimbalzi. Non fanno meglio gli altri, solo Hardaway Jr e Felton arrivano alla doppia cifra 10 per il primo e 13 per il secondo. L’unico a fornire una prestazione spettacolare è Chandler che mette insieme 19 rimbalzi (di cui 8 offensivi) e 7 punti.
Menzione a parte per il nostro Bargnani,i suoi numeri risultano ancora inconsistenti, 9 punti, 1 assist e solo 1 rimbalzo non possono accontentare la platea di New York.
Dall’altra parte dell’oceano va in scena una partita molto più spettacolare di quella vista allo United Center di Chicago. Si affrontano due squadre votate al gioco offensivo, rapido e spettacolare: Golden State Warriors e Los Angeles Clippers.
Allo Staples Center domina, come spesso ci è capitato ultimamente, l’ennesimo show di Steph Curry 38 punti (14 – 23 dal campo e 9-14 da 3pt) con 9 assist e la bellezza di 11 palle perse che sono costate molto alla squadra della baia di Oakland.
Vale la pena far parlare il video per capire la bellezza di questo sport, di questo ragazzo e la facilità con la quale manda la palla a canestro da distanze pazzesche senza un apparente sforzo.
Per Golden State c’è da sottolineare la crescita di Iggy che piazza 14 punti e 11 assist e di David Lee che arriva a 22 centri, statistiche che, però, non servono a fermare la squadra di casa guidata dal sontuoso Chris Paul.
Los Angeles deve riaccendere la luce dopo la sconfitta all’esordio nel derby contro i Lakers e lo fa nel migliore dei modi guidata dalle mani fatate del suo play:
Paul scrive 42 punti 12-20 dal campo, 16 su 17 ai liberi, 15 assist, 6 palle rubate e anche lui aggiunge 6 palle perse. Prestazione a tutto campo, da giocatore completo e decisivo, quello che ci si aspetta da un uomo franchigia.
Nel tempo perso, CP3 piazza anche qualche Alley-Oops, giusto per non farsi mancare nulla.
I Clippers non sono stati solo Chris Paul, Griffin arriva a quota 23 punti conditi da 10 rimbalzi e DeAndre Jordan aggiunge i sui 17 di cui 10 offensivi per aiutare la squadra a portare a casa la vittoria.
Il finale recita Golden State 115 – Los Angeles Clippers 126, entrambe ora sono 1-1 ed entrambe hanno giocato contro i Lakers sarà questione di destino?