Nonostante l’ufficialità della sospensione delle partite del campionato NBA per quanto riguarda questa stagione, i giocatori potranno comunque allenarsi ma a determinate condizioni.
I giocatori e tutti i membri dello staff si impegneranno a non accogliere visitatori provenienti da fuori città come misura precauzionale contro la diffusione del Coronavirus.
L’ultima partita NBA disputata è stata quella tra i Dallas Mavericks e i Denver Nuggets, finita con il risultato 113-97. Cancellate invece le altre due partite in programma: Utah Jazz vs Oklahoma City Thunder e Sacramento Kings vs New Orleans Pelicans.
La sospensione della stagione regolare è stata decisa in seguito al test risultato positivo al COVID-19 effettuato su Rudy Gobert, centro degli Utah Jazz.
Prima di tutto ciò, la lega stava prendendo in considerazione la possibilità di giocare a porte chiuse. Dopo l’incontro della lega con il Consiglio dei governatori e l’NBPA, erano emerse due possibili soluzioni: giocare senza spettatori o spostare il calendario in avanti di almeno un mese. Secondo diverse fonti e rapporti ufficiali, la maggior parte dei proprietari delle squadre NBA preferiva che il campionato potesse continuare senza pubblico invece che ritardare il proseguimento della stagione regolare. Poiché le cose sono peggiorate però, la NBA ha deciso di fare un passo davvero importante sospendendo immediatamente la stagione in corso.
PAUSA DI RIFLESSIONE
Stando agli ultimi aggiornamenti, la lega utilizzerà il tempo a disposizione per valutare correttamente come prevenire la diffusione del virus e come andrà a concludersi la stagione 2019-2020. La maggior parte delle squadre ha meno di 20 partite rimaste da disputare nella stagione regolare, mentre l’ipotetico inizio dei Playoffs si avvicina.
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