Il lockdown ha fermato la vita di tutti. Molti giocatori NBA non statunitensi non sono potuti tornare nel proprio Paese: è il caso dei nostri Danilo Gallinari, giocatore degli Oklahoma City Thunder, di Marco Belinelli dei San Antonio Spurs e di Nicolò Melli dei New Orleans Pelicans.
Intervistati da ESPN insieme a Matteo Zurretti, responsabile degli atleti internazionali per la NBPA, i tre hanno parlato della quarantena. Melli ha raccontato così la sua esperienza:
“In questo periodo così difficile ci siamo avvicinati molto più di prima. Leggevamo le notizie sulla situazione in Italia e, vedendo le immagini che passavano in Tv, soffrivamo molto. La situazione era così grave che l’esercito doveva prendere i corpi dall’ospedale: la cosa più triste è che la famiglia non poteva essere lì per dargli un ultimo saluto”
Una situazione difficile per tutti, accentuata dalla distanza che separa i giocatori dai propri cari, come spiega Zurretti:
“Quando i tuoi cari sono in pericolo, ogni chilometro che ti separa da loro è moltiplicato. La mancanza di certezza, l’impossibilità di fare ciò che hanno fatto ogni giorno per gran parte della loro vita ha lasciato un vuoto. Non potendo colmare questo vuote con le persone che amano e che li sostengono, questa pandemia ha avuto un forte impatto su tutti i giocatori. Con la riapertura delle palestre, almeno, sono potuti tornare ad allenarsi e a esercitare i loro superpoteri”
Ora che la situazione è migliore, la NBA si prepara a concludere la stagione nella bolla del Disney World Resort di Orlando, dove saranno impegnati anche Belinelli, Gallinari e Melli con le loro squadre.
C’è grande entusiasmo e Belinelli suona la carica:
“É stata dura, ma ora siamo più forti”
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