La point guard degli Washington Wizard stanotte ha giocato la partita più complicata della sua carriera. Vinta 133-132 contro Boston, dopo 2 overtime, portata a casa soprattutto per merito suo. Ben 17 assist, conditi da 26 punti. Gli ultimi 10 dei capitolini portano in tutti in calce la sua firma.
Ma le difficoltà per John Wall andavano ben oltre le problematiche legate a quei 28 metri per 15 di parquet. Era una spinta diversa quella che muoveva i suoi piedi, un senso di ingiustizia penetrante. Suonata l’ultima sirena, ai microfoni di CSN, si è capito il perché.
Miyah era una bambina di 6 anni, andatasene via troppo presto per colpa di una leucemia che non le ha lasciato scampo. L’amicizia con il giocatore dei Wizard, nata già ad Ottobre dello scorso anno dopo la petizione online fatta dai suoi familiari, era stata motivo di orgoglio e di continua attenzione da parte della prima scelta assoluta del draft 2010.
Ospitata più volte a bordo campo, condivisa da un anno a questa parte la sua storia attraverso i social. Non l’unico esempio in una Lega che è da sempre molto attenta a queste problematiche e che più volte ha dimostrato sensibilità e vicinanza alle atroci difficoltà che scaturiscono da situazioni tragiche come queste.
Miyah purtroppo non ce l’ha fatta.
Tantissimi i messaggi d’affetto ricevuti dalla point guard NBA, tutti con lo stesso hastag. #WonForMiyah, la missione compiuta da Wall. Una storia che inumidisce gli occhi di tutti noi. Una storia che vogliamo ricordare attraverso le lacrime di un campione dal cuore enorme e soprattutto grazie al sorriso di una splendida stella che ci osserverà per sempre dall’alto.
