PREFAZIONE:
“Non è forte colui che non cade mai, ma colui che cadendo si rialza”. È forse la citazione più vecchia del mondo. Nel corso dei secoli questa frase è stata rivisitata per adattarsi ai più svariati ambiti della quotidianità. Celebrità di ogni tipo si sono fatte grandi girando a loro piacere questo concetto trito e ritrito, proponendolo in tutte le salse e versioni e venendo incensate a divinità filosofizzanti. Non me ne voglia il buon Confucio che, senza dubbio, fu un pioniere di questa tematica rispetto ai vari Muhammad Ali e Jim Morrison. Il pensiero sul quale sto questionando (probabilmente in modo inutile) è semplice, elementare, ma non per questo banale; il fatto che un detto sopravviva immutato e sia ancora valido a distanza di decadi, secoli, millenni è indice dell’estrema veridicità del concetto chiave: Imparare dai propri errori e non arrendersi.
Proprio da questo dogma dovranno ripartire i New York Knicks di coach Woodson, per affrontare la stagione ormai alle porte.
LA PASSATA STAGIONE:
La squadra della Grande Mela è reduce da un’annata tutto sommato positiva che potrebbe essere comodamente divisiva in due parte:
-Regular Season più primo turno di Playoff
-sfida con i Pacers
Nella “prima parte” i Knicks sono stati franchigia a lunghi tratti impeccabile, in grado di trasformare il 54,5% di vittorie della stagione 2011/12 in un altisonante 65,9% che è valso il secondo piazzamento della Conference (alle spalle dei soliti Heat) e il titolo dell’Atlantic Division che mancava dal ’94. Tutta la squadra ha saputo rispondere alla perfezione ai comandi di coach Woodson ed è stata in grado di metabolizzare ed esprimere al meglio un sistema di gioco fondato principalmente sul tiro perimetrale e sulla presenza di un solo lungo di ruolo nella stragrande maggioranza delle partite. Anthony e JR Smith sono state senza ombra di dubbio le due stelle offensive di questa squadra vincendo rispettivamente il titolo di miglior marcatore e di sesto uomo dell’anno.
La “seconda parte” equivale ad un’unica serie di Playoff che è bastata a smontare, distruggere, eliminare tutto quello che i Knicks avevano fatto di buono in un’intera annata. I Pacers hanno messo in risalto tutte le debolezze dei newyorchesi che hanno fatto la figura degli sparring partner in quello che è sembrato un massacro più che una semifinale di Conference. I vari Hibbert, West e Stephenson hanno sovrastato fisicamente gli uomini di Woodson che, con uno Stoudemire irriconoscibile (causa infortuni ma non solo) ed il solo Chandler a lottare a rimbalzo, non hanno potuto fare altro che cedere il passo alla franchigia di Indianapolis.
MERCATO:
I Knicks hanno svolto una buona campagna acquisti estiva, compensando le partenze di Kidd (ritiro), Copeland e Novak con buoni innesti ed importanti rinnovi contrattuali. Dai Los Angeles Lakers è arrivato il buon vecchio Metta World Peace, dai Raptors il nostro Bargnani (a cui dedicherò in seguito un breve capitolo) e dai Magic è stato preso Udrih. Certamente non si tratta dei tipici arrivi che possono scippare copertine ai pretenziosi quanto illustri rotocalchi newyorchesi, tuttavia se coach Woodson riuscirà ad inserirli al meglio nel suo sistema di gioco potranno risultare preziose frecce da aggiungere ad una già straripante faretra. I due migliori affari estivi in casa Knickerbocker sono stati il rinnovo contrattuale di JR Smith, dopo un rifiuto iniziale, e l’ottima presa al draft diTim Hardaway Jr. Scelto con il 24esimo gettone utile, il prodotto di Michigan è il giocatore ideale per rinforzare al meglio la franchigia della Grande Mela; eccellente tiratore, ampiamente in luce con i Wolverins nello scorso torneo NCAA (dove è arrivato in finale), ha già dimostrato in questa Preseason il suo immenso valore e le sue indiscusse doti di realizzatore.
TEAM ROSTER | |||||||
NO. | NAME | POS | AGE | HT | WT | COLLEGE | 2013-2014 SALARY |
45 | Cole Aldrich | C | 24 | 6-11 | 245 | Kansas | $884,293 |
7 | Carmelo Anthony | SF | 29 | 6-8 | 235 | Syracuse | $21,388,953 |
77 | Andrea Bargnani | PF | 27 | 7-0 | 250 | $11,862,500 | |
6 | Tyson Chandler | C | 31 | 7-1 | 240 | $14,100,538 | |
50 | Ike Diogu | PF | 30 | 6-8 | 255 | Arizona State | $792,377 |
14 | Chris Douglas-Roberts | SG | 26 | 6-7 | 210 | Memphis | $582,995 |
2 | Raymond Felton | PG | 29 | 6-1 | 205 | North Carolina | $3,637,073 |
5 | Tim Hardaway Jr. | SG | 21 | 6-6 | 205 | Michigan | $1,196,760 |
25 | C.J. Leslie | SF | 22 | 6-9 | 205 | North Carolina State | $490,180 |
3 | Kenyon Martin | PF | 35 | 6-9 | 225 | Cincinnati | $884,293 |
23 | Toure’ Murry | SG | 23 | 6-5 | 195 | Wichita State | $490,180 |
20 | Josh Powell | PF | 30 | 6-9 | 240 | North Carolina State | $854,389 |
9 | Pablo Prigioni | PG | 36 | 6-3 | 185 | $1,591,350 | |
21 | Iman Shumpert | SG | 23 | 6-5 | 220 | Georgia Tech | $1,703,760 |
0 | Chris Smith | PG | 26 | 6-2 | 200 | Louisville | $490,180 |
8 | J.R. Smith | SG | 28 | 6-6 | 220 | $5,565,000 | |
1 | Amar’e Stoudemire | PF | 30 | 6-11 | 245 | $21,679,893 | |
4 | Jeremy Tyler | PF | 22 | 6-10 | 250 | $884,293 | |
18 | Beno Udrih | PG | 31 | 6-3 | 210 | $884,293 | |
51 | Metta World Peace | SF | 33 | 6-7 | 260 | St. John’s | $1,591,650 |
Coach: Mike Woodson |
I CASI STAT E MELO:
Nonostante molte buone notizie, i Knicks si ritrovano, a pochi giorni dall’inizio della Regular Season, ad affrontare due grane non di poco conto e che non necessariamente saranno risolvibili nel breve termine:
-il “mal di pancia” di Carmelo Anthony
-la difficile situazione Stoudemire
Nel primo caso si parla dell’uomo franchigia, in scadenza di contratto, che ha dichiarato la propria volontà di non voler rinnovare e di volersi presentare al prossimo mercato estivo da free agent, per poter vagliare le varie opzioni. La situazione non è delle più facili da gestire e ha tanto l’aria di una dichiarazione di scarsa fiducia da parte di Melo rispetto al roster di cui fa parte. Woodson dovrà riuscire a motivare al meglio il miglior realizzatore della scorsa stagione per fargli mantenere alti standard di rendimento e perché no, convincerlo del progetto.
La seconda situazione ben più complessa è quella relativa a Stoudemire, il giocatore non rientra palesemente nei piani societari e non sembra in grado fisicamente di dare garanzie. I continui infortuni e lo stile di gioco poco adatto al sistema dei Knicks sono un enorme problema e, come se non bastasse, il giocatore quest’anno percepirà quasi 22 milioni di dollari di stipendio; cifra spropositata ed insensata per un vero e proprio peso morto che proprio considerando l’ingente contratto è di impossibile collocazione sul mercato.
La dirigenza newyorchese dovrà riuscire a sciogliere questi due intricati nodi il prima possibile per garantire un’altra convincente annata e per potersi candidare seriamente come Contender.
IL MAGO:
Scelta coraggiosa ma che potrebbe rivelarsi vincente quella dei Knicks di puntare su Andrea Bargnani. Il rendimento del lungo italiano ai Raptors è stato disastroso (soprattutto nell’ultima stagione), i tifosi della squadra di Toronto già da tempo volevano la sua testa; i continui infortuni e la scarsissima propensione a rimbalzo valgono ampiamente come attenuante per il pubblico canadese. Andrea è chiamato al riscatto e a New York avrà un’occasione d’oro, potrà mettersi in gioco davanti allo stesso Madison Square Garden che aveva accolto con sospetto e insofferenza un altro nostro connazionale, salvo poi arrivare ad amarlo alla follia. Bargnani pare la soluzione migliore per i Knicks ed i Knicks sembrano la soluzione migliore per Bargnani. Il roster newyorchese aveva il disperato bisogno di aggiungere centimetri al quintetto, riportando Anthony al suo naturale ruolo di tre, ma al tempo stesso necessitava di un ottimo tiratore perimetrale per non snaturare la filosofia di gioco di coach Woodson. Per Bargnani è tempo di rivalsa, certamente dovrà lavorare molto, soprattutto a rimbalzo, per riuscire a colmare una delle sue più lampanti carenze, ma al tempo stesso avrà occasione di togliersi importanti soddisfazioni e potrà far ricredere tutti i suoi delatori. La parola finale spetterà logicamente al campo ma entrambe le parti chiamate in causa non hanno che da guadagnare da questo “matrimonio”.
LO STARTING FIVE:
PG: Raymond Felton
SG: Iman Shumpert
SF: Carmelo Anthony
PF: Andrea Bargnani
C: Tyson Chandler
LA PANCHINA:
PG: Beno Udrih, Pablo Prigioni
SG: JR Smith, Tim Hardaway Jr
SF: Metta World Peace
PF: Amare Stoudemire, Kenyon Martin, C.J. Leslie
C: –
PREVISIONI:
I Knicks di certo non avranno vita facile all’interno di una Eastern Conference che ha innalzato sensibilmente il livello, almeno per quanto riguarda le squadre di prima fascia. All’interno dell’Atlantic Division la principale, e forse unica, rivale sembra essere l’altra franchigia newyorchese; il derby della Grande Mela promette scintille e senza dubbio Woodson e soci troveranno dei Nets rinnovati e con tanta voglia di lottare fino alla fine per aggiudicarsi il titolo. Nonostante i molti avversari di livello i Knicks possono fare molto bene, forti di un immenso talento e con un gran desiderio di rivalsa per l’ingeneroso finale della passata stagione. La franchigia di New York deve riuscire a gestire al meglio le proprie risorse e a risolvere i già citati problemi, qualora dalle parti del Madison riuscissero in fretta in quest’impresa potrebbero diventare cliente scomodo per chiunque.
L’obiettivo minimo è quello della semifinale di Conference ma sognare è lecito anche perché: “Non è forte colui che non cade mai, ma colui che cadendo si rialza”.