Curiosità

NBA, Barack Obama ed il suo All-Star Game privato

In occasione del suo compleanno, l’ex presidente degli Stati Uniti riuscì a portare alcuni giocatori NBA a Washington per giocare un torneo informale

di
Alessandro Valz
02/07/2021

Barack Obama, specie durante il proprio mandato presidenziale, non ha mai nascosto di essere un fine appassionato di pallacanestro. Grande tifoso dei Bulls, il quarantaquattresimo presidente degli Stati Uniti ha sempre mantenuto ottimi rapporti con gli apparati dirigenziali della NBA, trasformando la canonica udienza dei campioni in carica in una solennità vera e propria.

In occasione della sua partecipazione al podcast Armchair Expert, Obama ha svelato di aver più volte organizzato partite amichevoli private con giocatori NBA, specie sfruttando la ricorrenza del suo compleanno:

”Penso ad esempio all’agosto del 2010. Cogliendo l’occasione del mio quarantanovesimo compleanno, il mio staff ed io abbiamo indetto una sorta di All- Star Game privato, invitando alcuni giocatori NBA. Grazie all’opportunità concessa dalla offseason, mi hanno raggiunto a Washington, tra gli altri, LeBron James, Dwyane Wade e Derrick Rose. Riuscimmo a formare più squadre, ciascuna delle quali caratterizzata dalla presenza di tre professionisti e due dilettanti. Arrivarono anche alcuni miei ex compagni del liceo. Quel giorno giocai contro LeBron e mi resi conto di quanto sia dominante. Pur avendo evidentemente a mala pena allacciato le scarpe, ha spiegato pallacanestro per ore. Mi ha anche marcato per un breve tratto. In quel caso, oltre a passare la palla ad altri per evitare figuracce, l’unica via percorribile sarebbe consegnargli direttamente la sfera, riconoscendo la propria manifesta inferiorità.”

Continua Obama:

”L’anno successivo arrivò alla Casa Bianca Magic Johnson, che rispolverò perfino canotta e scarpe per l’occasione. Giocare con e contro certi profili ti fa capire quanto sia elitario il mondo della NBA. Tanti si reputano discreti giocatori di pallacanestro, ma, dopo un solo minuto sul parquet con quei ragazzi, non possono che essere investiti da un imbarazzante senso di inadeguatezza.”