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NBA Finals, Antetokounmpo pronto per Gara 3: “Il ginocchio? Non ci penso, gioco per vincere”

Il greco ha parlato durante l’ultimo media day

Per la prima volta nella sua carriera, Giannis Antetokounmpo avrà la chance di giocare le NBA Finals di fronte al suo pubblico. Gara 3 – tra domenica e lunedì notte – sarà il momento in cui i tifosi di Milwaukee potranno tornare ad assistere ad una partita dell’ultimo atto dal lontano 1974. Qualcosa di emozionante anche per il due volte MVP che risponde in questa maniera alla domanda sul poter tornare a giocare con il supporto dei propri fan:

“Sarà bello, sarà bello. Giocare qui a casa una partita di Finals, con i nostri tifosi che ci hanno supportato dal primo giorno sarà emozionante. Se tirerò ancora lontano dall’area? Sono in fiducia in questa situazione, voglio solo essere più aggressivo possibile anche quando gli avversari cercano di sbarrarmi la strada per evitare di farmi attaccare il ferro. Quindi devo cercare altri modi per essere efficace: posso passare la palla o tirare un jumper. Non è troppo importante come lo faccio – posso segnare o sbagliare – ma voglio solo essere continuare ad essere aggressivo. Il mio mindset è questo.”

Poi, a chi gli chiede se è rimasto sorpreso per essere tornato fin da subito decisivo e centrale per Milwaukee dopo il problema al ginocchio, lui risponde così:

“No, in realtà non mi son concentrato nel dover registrare numeri e statistiche importanti, ma guardavo solo al fatto di poter essere competitivo. In Gara 1 non abbiamo vinto, non è stata la mia miglior partita, ma pensavo solo a due cose: divertirmi e tornare a combattere. Se pensi al fatto di dover tornare a fare numeri diventa complicato. Mentalmente pensavo solo a divertirmi… Se ho sentito differenze tra Gara 1 e Gara 2? Le mie sensazioni erano le stesse, ho provato ad essere aggressivo in entrambe le occasioni.”

“Ovviamente sappiamo che queste sono le Finali e che domani dobbiamo vincere. Però è solo basket. Devi essere tranquillo. So che è difficile da pensare, ma dobbiamo giocare in maniera spensierata, dobbiamo essere leggeri. Personalmente so che quando sento di potermi godere il momento e di divertirmi, poi riesco a dare tutto per la mia squadra. “

La domanda successiva riguarda la sua fratellanza con Khris Middleton. Quando si è costruita la fiducia reciproca?

“Probabilmente durante il terzo anno insieme. Quando abbiamo avuto la possibilità di trascorrere più tempo insieme sul parquet abbiamo capito l’uno il ruolo dell’altro. Khris ha dato prova di essere il giocatore che è: lascia tutto quello che ha sul campo ed è proprio il tipo di compagno che vuoi avere in squadra. È un leader. Tante volte mi ha dato prova di voler fare di tutto per vincere. Come me. E tutto questo l’ho capito probabilmente nel mio terzo anno.”

C’è tempo anche per parlare di Chris Paul e di come poterlo fermare:

“È un giocatore incredibile. È al suo diciassettesimo anno nella lega? Sedici? Sedici. È incredibile. Nonostante tutto quello che ha fatto è ancora qui a giocare ad altissimi livelli. Sono cresciuto con lui e giocarci contro è speciale, è un ottimo giocatore. Ha dato prova del suo talento anno dopo anno. In ogni caso, pur riconoscendo la grandezza del giocatore e pur rispettandolo, dobbiamo fare di tutto per rendergli le cose difficili e competere nel miglior modo possibile.”

Poi la banale ricetta finale su come portare a casa Gara 3:

“Giocare meglio e metterci nella posizione di vincere.”

 

 

 

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