Recentemente incalzato durante un Q&A su Twitter, Jamal Crawford ha confidato il suo ricordo più prezioso legato alla figura di Kobe Bryant. I due hanno condiviso diversi anni sui parquet di tutta l’NBA, vantando un rispetto reciproco importante. Questo l’aneddoto raccontato da Crawford:
“Il mio ricordo preferito di Kobe è stato durante l’estate 2014 in cui stavamo entrambi giocando a softball con alcune celebrità in quel di Seattle. Abbiamo iniziato a parlare. Ovviamente Kobe aveva quell’aura, tanto da rendere nervose le altre superstar della lega. Si distingueva sempre dalla massa. Lui era diverso. Insomma, eravamo a quella partita di softball e dopo avevo in calendario la mia partita al Pro-Am. Quindi, ad un certo punto ho trovato il coraggio di chiedergli: “Kobe, vieni a vedermi giocare stasera? Tutti credono che verrai. Riuscirai ad esserci?” Mi ha risposto: “Giocherai?” Gli rispondo: “Sì.” Così mi ha detto: “Ok, vengo.” Accanto a lui c’era qualcuno della Nike che gli stava dicendo: “Nah, dobbiamo tornare a Los Angeles, non possiamo.” e lui ha risposto semplicemente con un: “No, vado a vedere Jamal giocare.” Lui, sua moglie, le sue figlie e tutta la sua famiglia sono venuti a vedermi giocare e in quell’occasione ho segnato 63 punti. E non è stato per causa mia, ma perché c’era lui. Ricordo di essere andato verso il campo, dicendo a tutti: “Venite al Pro-Am, Kobe sta arrivando!”. Aveva quell’aura del più grande… ed è stato un momento bellissimo per me perché aveva tutte le ragioni del mondo per dirmi: “No, non ce la faccio. Non verrò, sarà per un’altra volta, non riesco all’ultimo minuto”. Lo avrei capito perfettamente, ma il fatto che abbia capovolto tutto per venire a vedermi stato sorprendente. Personalmente sorprendente.”