Los Angeles si unisce a NY e San Francisco dichiarando l’obbligo di presentare il certificato di vaccinazione per lavorare in locali chiusi, una mossa che impatterà non poco il futuro prossimo dei Lakers e dei Clippers.
Il Consiglio di Los Angeles City è solo l’ultimo tra le entità governative ad aver divulgato un mandato locale per quanto riguarda i vaccini: la legge in questione andrà in vigore dal prossimo 4 novembre, con alcune eccezioni riguardo coloro che non possono ricevere il vaccino per motivi medici o per obiezioni di tipo religioso.
La NBA, ovviamente, ha dichiarato che le leggi locali verranno applicate anche ai giocatori, con i Los Angeles Lakers e i Los Angeles Clippers che hanno assicurato che i loro roster saranno completamente vaccinati entro la fine del mese.
Questa nuova normativa si va ad aggiungere a quelle di NY e San Francisco, che hanno causato non pochi grattacapi alle franchigie NBA; inizialmente è stato Andrew Wiggins, degli Warriors, a dover scegliere di vaccinarsi nonostante non fosse a favore, successivamente è toccato a Kyrie Irving finire sotto i riflettori.
Il play dei Brooklyn Nets non si è ancora potuto aggregare alla squadra durante gli ultimi allenamenti nella Grande Mela e, tra le altre cose, non si potuto presentare in prima persona al Media Day organizzato al Barclays Center poiché non vaccinato. Considerando l’impossibilità di giocare le gare in casa, il futuro di Irving sembra ancora in bilico.
Assieme ai giocatori, anche tutti i coach, i dirigenti e i vari staff dovranno obbligatoriamente vaccinarsi per continuare a svolgere il proprio lavoro.
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