Dwight Howard torna a parlare per l’ennesima volta della sfortunata avventura ai Los Angeles Lakers. Il centro degli Houston Rockets si è detto felice di essersi unito alla compagine guidata da James Harden e di essersi allontanato da L.A., dove si è sentito tormentato per gran parte della sua permanenza. Queste le parole dell’ex gialloviola ai microfoni dei giornalisti:
“Sono in un posto migliore dal punto di vista mentale, fisico e spirituale. Non credo ci sia altro da dire sulla situazione che c’era a Los Angeles. Non ha funzionato per nessuna delle due parti. Dobbiamo quindi guardare avanti. Sono cose che succedono nella vita di tutti i giorni, le persone cambiano idea su quello che vogliono fare nella vita. Solo che quando sei un giocatore Nba nel punto più alto della sua carriera tutti vogliono sapere cosa farai. Se si finisce in una situazione da il buono, il brutto e il cattivo allora questo può sconvolgerti sia come giocatore che come persona. Penso ad alcune cose avvenute l’anno scorso. Ho permesso che le cose negative mi tormentassero, allontanandomi dalla gente in molte occasioni, ma io non sono fatto così. Per questo mi sono allontanato da tutta quella negatività, o qualunque cosa fosse, e adesso voglio concentrarmi sui miei compiti. Similitudini con i Magic? Qui i ragazzi sono pieni di vita e dopo l’allenamento parliamo a lungo insieme, mi piace questa cosa. Mi ricorda la squadra di Orlando quando arrivammo alle Finals, eravamo sempre insieme. Facevamo tutto insieme, e questo tipo di chimica di squadra migliora davvero tanto il rendimento in campo”.
A Houston troverà un giocatore di livello come James Harden, ed è stato proprio lui, insieme a Chandler Parsons, a convincerlo ad unirsi ai Rockets. Harden si è detto quindi felice dell’arrivo di Howard:
“Far funzionare il tutto fa parte del mio lavoro. Lui mi insegnerà cose che io non so e io insegnerò a lui cose che non sa. Questo è il tipo di amicizia e collaborazione che dovremmo avere se vogliamo aver successo. L’unico modo per avere successo è essere al 100% in sintonia l’uno con l’altro”.