Situazione complicata per Kemba Walker che sta passando un periodo certamente non facile. Dopo essere stato sostanzialmente panchinato dai New York Knicks durante la scorsa annata, il play è passato – nell’ultima sessione di mercato NBA – ai Detroit Pistons con i quali però ha reciprocamente deciso di non unirsi durante il training camp. Walker è quindi libero di cercarsi un’altra sistemazione, anche se – ad oggi – il suo telefono non ha ancora ricevuto chiamate da parte di altre compagini NBA. In una intervista rilasciata al Boston Globe, il nativo del Bronx ha parlato in questa maniera:
“Nessuno mi ha chiamato, ma io aspetto. Ho ancora qualcosa nel serbatoio, questo è sicuro. Mi sento alla grande, non ho alcuna fretta perché so che avrò un’altra opportunità. Il problema non è mai stato il basket, ma solo il mio ginocchio. Non ho niente da dimostrare a nessuno: tutti sanno quello che ho fatto nel corso della mia carriera e cosa ho fatto in questa lega. Voglio solo poter giocare di nuovo a basket, non mi interessa se parto dalla panchina o no. Ho cominciato la mia carriera come riserva, perciò non mi interessa. Sono un agonista. Voglio giocare perché è quello che mi piace fare, stare insieme ai miei compagni di squadra e divertirmi.”
I media statunitensi parlano di un possibile ritorno di fiamma con i Charlotte Hornets, destinazione chiaramente gradita dal giocatore che vuole solo poter dimostrare di essersi lasciato alle spalle i noti problemi fisici che hanno limitato pesantemente il suo potenziale negli ultimi anni:
“Sarebbe speciale, di sicuro. Non sto pensando al ritiro: amo troppo la pallacanestro. Ma non ho rimpianti: ho avuto una grande carriera, quando sono stato scelto al Draft nessuno si aspettava che diventassi il miglior realizzatore di una franchigia NBA. Non posso lamentarmi: ho fatto tanta strada.”
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