Sesto di sette fratelli, Sterling ‘Scoot’ Henderson è cresciuto in un ambiente di grande tradizione sportiva. La famiglia gestisce una palestra – Next Play 360°– a Marietta, Georgia, dove si trasferì prima della nascita dello stesso Scoot. Sono all’apparenza semplici note di contesto, ma se si considera che Marietta è anche la città natale di Shareef Abdul Raheem, presidente della G League, il quadro appare subito un po’ più chiaro. Quando nel maggio 2021 firmò con G League Ignite Team, Scoot Henderson aveva da poco compiuto 17 anni: diventò, allora, il più giovane cestista professionista d’America. Contestualmente, Puma lo mise sotto contratto con un’offerta di sponsorizzazione pluriennale e milionaria, senza precedenti per un giocatore ancora non eleggibile al Draft NBA.
Si era preparato al grande salto portando a compimento la formazione a Kell high school con 18 mesi d’anticipo per potersi ‘riclassificare’, dall’annata 2022 – Class dove spiccava peraltro come miglior point guard. Un percorso singolare, bizzarro, ma proprio per questo unico, il suo. Andiamo a tracciarne più nel dettaglio il profilo tecnico.
Scoot Henderson: punti forti e punti deboli, come gioca
O.D.D. Overly Determined to Dominate. Non si può che partire da questo motto, un vero e proprio marchio di fabbrica, del quale Scoot Henderson ha richiesto anche la registrazione, per descrivere il tipo di giocatore che si presenterà al Draft NBA 2023. La consapevolezza acquisita nel biennio G League, agli ordini di coach Brian Shaw prima e Jason Hart poi, si riflette in varie sfaccettature del suo gioco. Il primo passo ha pochi eguali e sono già stati scomodati paragoni impegnativi con Derrick Rose o il miglior Russell Westbrook.
Il caratteristico cambio di ritmo è essenziale nel ruolo di floor general che va delineandosi nel suo futuro NBA. A ciò si va sommata la compattezza raggiunta nella parte superiore del corpo, che gli consente di sfruttare sapientemente il lavoro del bloccante sulla palla senza frenesia, specie sul pick n roll, per variare le soluzioni offensive. Efficace tanto dal mid range quanto in avvicinamento, Henderson ha enormi margini di miglioramento in termini percentuali da oltre l’arco (27.5% in stagione, 32.4% se si considerano anche le gare di Showcase infrastagionale). Una maggiore e consolidata pericolosità dal perimetro potrebbe richiamare l’attenzione del diretto marcatore, che spesso resta conservativo e passa dietro al blocco scommettendo sul rendimento fin qui altalenante.
Henderson ha già messo in luce con i numeri le doti di scorer, ma si propone come pass-first point guard, leader vocale e creatore offensivo più che finalizzatore. In una delle tante interviste rilasciate nei mesi scorsi, Scoot Henderson stuzzica con Kevin O’Connor di The Ringer valutando a 10 il proprio playmaking. Scherzi a parte, vanta una visione di gioco già piuttosto avanzata. L’approccio alla metà campo difensiva, al contrario, è ancora lacunoso, sia on che off the ball. Con il giusto indirizzamento tecnico, sono auspicabili progressi anche su questo fronte: la base di partenza è comunque discreta.
Upside
Abbiamo già menzionato i nomi alcuni “giocatori modello” nella sezione precedente, ci limitiamo ad aggiungerne un paio agli accenni di cui sopra. Scoot Henderson guarda con fascino ad Allen Iverson e – cosa più importante – ha guadagnato la fiducia di Steph Curry per una collaborazione ad ampio respiro, dentro e fuori dal campo. Nient’affatto male.
NBA Draft 2023 projection
Nel suo bagaglio d’esperienza Henderson ha tra le altre cose due partecipazioni consecutive al weekend All-Star (nel 2022 e 2023). La doppia sfida contro Wembanyama che ha di fatto lanciato la volata lunghissima a questo NBA Draft disegna agli occhi degli appassionati i contorni di un dualismo anzitutto mediatico. Il copione per la prima scelta, lo ripetiamo, sembra già scritto. A proposito, con hype quasi paragonabile, attendiamo di vedere Scoot all’opera nei panni di Romeo Travis in Shooting Stars, film sugli inizi da cestista di LeBron James, in uscita negli Stati Uniti il 2 giugno 2023. Tornando al Draft, la Combine di Chicago lascia aperti vari scenari sulla sua possibile destinazione e appare prematuro sbilanciarsi. Ha strizzato l’occhio sia a Charlotte (pick 2), sia a Portland (terza in ordine di scelta) puntando sulla sua capacità di agire off-the-ball a supporto di LaMelo Ball o Damian Lillard. Non scalda invece l’ipotesi di un trade up da parte di Houston (#4). SLAM Magazine, però, ci ricorda una cosa. Scoot Henderson Mission to Destroy.