Dopo undici mesi trascorsi a recuperare dall’infortunio al piede destro, Chet Holmgren ha fatto il suo ritorno in campo stanotte. Nella prima partita di Summer League, Holmgren ha messo a referto 15 punti, nove rimbalzi e quattro stoppate. E’ sembrato – giustamente – un po’ arrugginito, ma il potenziale è sotto gli occhi di tutti.
L’ex giocatore di Gonzaga, seconda scelta al Draft del 2022, si era infortunato in una partita del Seattle pro-am ad agosto. I primi esami avevano subito mostrato l’entità del problema, che ha richiesto un’operazione e che lo ha tenuto fuori dal campo per tutta la stagione. A ottobre inizierà con i Thunder il suo primo anno di NBA, ed è già tra i favoriti per il premio di rookie dell’anno. Questa notte, dopo la partita contro i Jazz ha detto:
“L’ultima cosa che volevo fare qua era scendere in campo ed essere timido. Volevo essere aggressivo e dare un impatto alla partita. Ovviamente questo significa anche poter fare errori o sbagliare tiri, ma è parte del gioco. Che tu abbia giocato cento partite di fila o che tu abbia saltato l’intera stagione, gli errori sono normali in una partita, e bisogna imparare”
Holmgren ha chiuso la partita con 6/14 dal campo e 0/1 da tre, ma l’impatto maggiore lo ha dato nella metà campo difensiva. Il lungo dei Thunder è un prospetto unico in difesa, per la sua capacità di difendere il pitturato grazie alle leve lunghissime e cambiare sugli esterni grazie all’ottima difesa perimetrale. A fine partita, ha parlato così del ritorno in campo in una partita ufficiale dopo 11 mesi:
“Il piede sta benissimo. Sembra che non mi sia mai infortunato. Se mi levassero la memoria, non mi accorgerei dell’operazione al piede se non fosse per le cicatrici. Ma a livello di conditioning, ho dovuto superare molti ostacoli nel processo di ritorno in campo. Non potendo giocare una partita per un anno è molto, molto difficile capire a che punto sono”
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