In una conferenza stampa alla fine dei mondiali di atletica di Budapest, lo sprinter statunitense Noah Lyles aveva sollevato la questione in cui i campioni NBA non meritino di fregiarsi dell’appellativo di campioni del mondo con le seguenti parole:
“La cosa che mi fa male di più è quando guardo le finali NBA e chiamano la squadra vincente ‘campione del mondo’. Cosa? Amo gli Stati Uniti, sia chiaro, ma gli Stati Uniti non sono il mondo. Noi, qui, siamo il mondo: qui ci sono tutte le nazioni del mondo, ognuno che gareggia per la propria bandiera. Non ci sono tutte queste bandiere in NBA.”
Parole che hanno provocato repentinamente la replica delle varie stelle NBA, da Kevin Durant a Devin Booker passando per Damian Lillard e Tyler Herro. Tutti si sono schierati contro il velocista ad eccezione di Giannis Antetokounmpo.
Il greco dei Milwaukee Bucks nella giornata odierna ha ammesso di essere totalmente d’accordo con Noah Lyles:
“Sono totalmente d’accordo con lui e penso che quello che ha detto sia ovvio. Ha ricevuto così tante critiche che sento di volermi schierare dalla sua parte. E non sto dicendo che la NBA non sia il campionato di basket migliore al mondo, sia chiaro, perché lo è e anche di gran lunga ma in nessun altro sport, neppure nel calcio che rimane ancora più popolare della pallacanestro, una squadra campione di un singolo torneo si proclama campione del mondo. Non succede così neppure per la Champions League!”.
“The Greek Freak” conclude la sua disamina parlando anche dei campioni NBA in carica:
“Non sto dicendo che ci sono in giro squadre che potrebbero battere i Denver Nuggets ma solo che bisogna portare rispetto a chi vince i campionati negli altri Paesi”.
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