Il nuovo progetto tecnico di Houston, il dente avvelenato di Dallas dopo i mancati Playoff, la nuova era Spurs. E poi New Orleans e Memphis, aggrappate rispettivamente a Zion Williamson e Ja Morant. Stante soprattutto la squalifica della stella Grizzlies i Mavericks sembrano favoriti per primeggiare nella division. Nulla però è scontato. Al debutto stagionale, subito derby texano Spurs-Mavericks per il battesimo NBA di Wembanyama.
La prima stagione senza Playoff per Luka Doncic dal suo ingresso nella lega ha fatto emergere mugugni con inevitabili strascichi nel rapporto tra lo sloveno e i Mavericks. A Dallas sono però convinti che un’annata intera in coppia con Kyrie Irving, dopo l’esperimento nella seconda parte della stagione scorsa, possa portare i risultati attesi. “Tutto è iniziato è finito con Kyrie Irving”, ha dichiarato Nico Harrison, restituendo un quadro quanto mai fedele dell’operato del front office.
Il contratto triennale da 126 milioni di dollari siglato da Irving disegna un orizzonte interessante per i texani, che senza frenesia hanno lavorato per ottimizzare il supporting cast. Il tanking fin troppo evidente nelle ultime uscite di regular season è valso la 10ª pick assoluta. La scelta è stata impiegata per un trade-down con gli Oklahoma City Thunder da cui sono arrivati in Texas Derek Lively II e Olivier-Maxence Prosper. Lo scambio, che includeva anche Davis Bertans, ha generato inoltre l’exception necessaria per assorbire da Sacramento il contratto di Richaun Holmes.
Nonostante la comprensibile amarezza per l’offer sheet pareggiata dai Trail Blazers, che hanno trattenuto in Oregon il restricted free agent Matisse Thybulle, Dallas non è rimasta a guardare. Grant Williams, operatosi in offseason alla mano sinistra, è approdato in Texas via sign-and-trade a tre sull’asse nero-argento-bianco-verde tra San Antonio e Boston (quadriennale da 54 milioni di dollari complessivi). Se messi a confronto con scenari analoghi esplorati da rivali di Division, gli asset messi sul piatto dai Mavericks rappresentano un pacchetto congruo.
Detto del contratto biennale da otto milioni complessivi firmato da Seth Curry (parzialmente garantito), scaldano il cuore due mosse solo all’apparenza marginali: Dallas accoglie Dante Exum, in cerca di rilancio, e conferma Dwight Powell, il più longevo dei giocatori a roster, nono all-time per gare giocate con i Mavs (582, al pari di Shawn Bradley).
“Tutto è iniziato è finito con Kyrie Irving”, a Dallas si augurano vada per il meglio.