Nelle loro ultime 17 partite giocate tra gli scorsi Playoff, la preseason e la regular season di quest’anno, i Sacramento Kings hanno affrontato per ben 11 volte i Golden State Warriors, perdendone otto e per la maggior parte delle volte per mano di Stephen Curry. Questa volta, con Curry raddoppiato, a decidere la gara ci ha pensato però l’altro Splash Brother, Klay Thompson. Il suo palleggio, arresto e tiro dalla linea del tiro libero a due decimi dalla sirena finale ha regalato ai Dubs il successo con il punteggio di 102-101. Per il prodotto di Washington State è stata una gara molto complicata, testimoniato dal 6/15 al tiro (di cui 1/4 dalla lunga distanza) e dai 14 punti finali. Sottotono anche Curry che, per merito della difesa organizzata da coach Mike Brown su di lui, segna “solo” 21 punti con 7/15 al tiro e soprattutto colleziona 7 palloni persi nel corso dei suoi 32 minuti spesi in campo.
Warriors che trovano buone prestazioni anche da Andrew Wiggins che chiude con 14 punti, Draymond Green con 13 e 9 rimbalzi e Dario Šarić. Quest’ultimo esce dalla panchina e realizza 6 tiri su 9 tentativi (3 triple su 5) per un totale di 15 punti a cui aggiunge 6 rimbalzi e attrae i complimenti di coach Steve Kerr:
“Dario è stato un grande aiuto per noi, un ragazzo che può giocare a tutto campo. È stato fantastico stasera”.
Per sbancare il Chase Center di San Francisco, ai Sacramento Kings non bastano i 23 punti, 11 rimbalzi e 8 assist di Domantas Sabonis, i 16 di Malik Monk dalla panchina, i 14 di Harrison Barnes e i 13 di Davion Mitchell partito in quintetto al posto dell’infortunato De’Aaron Fox.
Golden State Warriors che vincono quindi la quarta partita consecutiva e conquistano momentaneamente il secondo posto della Western Conference alle spalle dei Dallas Mavericks. Sacramento Kings fermi al record di 2 vittorie e 2 sconfitte.