C’è stato bisogno di aspettare la fine del secondo quarto e gli 8 punti consecutivi di Stephen Curry per vedere i Golden State Warriors registrare il primo mini break all’interno del match (46-37) contro i Detroit Pistons. Fino ad allora, gli Warriors stavano mostrando ancora i postumi della crudele sconfitta del giorno prima contro i Nuggets dopo una rimonta subita davvero pesante.
Nel primo tempo, le 11 palle perse di Golden State hanno permesso a Detroit di rimanere a contatto nonostante il 37% dal campo e il 21% da dietro l’arco. Da sottolineare, per gli ospiti, le prestazioni di Cade Cunningham (30 punti) e Kevin Knox (18 punti). Poi, sono bastati 13 punti della coppia Klay Thompson (19 punti) – Dario Saric (17 punti) all’inizio dell’ultimo quarto per vedere Golden State registrare più di dieci punti di scarto per la prima volta nel match (95-84). Tutto inutile, perché Detroit era riuscita ancora una volta a riportarsi sotto e passare addirittura in vantaggio a circa due minuti dal termine (102-103), prima del solito show nel finale di Stephen Curry con due tiri liberi e due triple in step-back che hanno chiuso la contesa.
Il ritorno al Chase Center di James Wiseman
Tra le altre cose, è stata la prima partita al Chase Center per James Wiseman dal suo arrivo ai Detroit Pistons. L’accoglienza da parte di Golden State è stata abbastanza fredda, con un semplice “Welcome Back” sullo schermo. Queste le parole di coach Steve Kerr che ha parlato della gestione del centro nelle due stagioni di Wiseman con i californiani:
“Avrei preferito che finisse diversamente tra noi, ma è stato molto difficile per James trovare posto in una rosa già ben inserita e all’interno di una squadra che si è ritrovata a ricoprire ruoli da protagonista. Detto questo, è un giovane fantastico e spero di vederlo migliorare.”
Per la cronaca, il lungo ha chiuso con un bottino di soli 4 punti e 3 rimbalzi in 15 minuti di permanenza sul parquet.