A leggerlo sembra un paradosso. Per la prima volta dall’inizio della stagione Victor Wembanyama è stato nominato Western Conference Rookie of the Month. Un premio che finora era stato monopolizzato da Chet Holmgren, centro degli OKC Thunder. Discorso in realtà valido anche per l’Est. Dove Brandon Miller, discussa seconda scelta assoluta di Charlotte, ha tolto lo scettro per la prima volta a Jaime Jaquez Jr.
L’annuncio ufficiale da parte della NBA è arrivato giovedì 1 febbraio. Negli ultimi 31 giorni, il fenomeno francese di San Antonio ha registrato medie spaventose: 24 punti, 9.6 rimbalzi e 3.4 stoppate. Numeri inferiori, ma comunque significativi, per l’ex Alabama: 16 punti, 4.1 rimbalzi e 2.4 assist.
Il traguardo di Wembanyama è storico per gli Spurs. A San Antonio il premio di Rookie of the Month mancava da quasi due decenni: quando – nel dicembre 2004 – lo conquistò Beno Udrih. Per Charlotte invece basta andare dietro di tre anni, al marzo 2021. Quando la NBA incoronò LaMelo Ball. Un premio che per entrambi è arrivato meritatamente. Non solo per i numeri registrati.
Il 29 gennaio contro i New York Knicks, Miller ha stabilito il suo career-high di 29 punti. Cui ha aggiunto 7 rimbalzi e 3 assist. Una settimana prima Wemby aveva sfidato l’MVP in carica Joel Embiid, segnando 33 punti. Una prestazione formidabile – la seconda migliore della sua giovane carriera – oscurata dai 70 punti monstre del neo-americano. Un mese da incorniciare per entrambi i rookie, coronato dalla selezione al Rising Stars Game 2024. Una scelta alquanto ovvia.
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