L’amarognolo in bocca ai tifosi Lakers – quello per non aver portato a casa nessun colpo negli ultimi giorni di mercato – è svanito velocemente. Alla Crypto.com Arena, i losangelini hanno letteralmente dominato contro i New Orleans Pelicans: 139-122. Una vittoria costruita tutta nei primi due quarti, quando i gialloviola hanno segnato 87 punti (di cui 51 solo nel secondo quarto). Nessun solista di spicco. O meglio, tanti protagonisti artefici di questa vittoria.
A partire dai soliti noti. Anthony Davis piazza a tabellino 20 punti, 6 rimbalzi e 6 assist. E LeBron James non dà segni di cedimento: 21 punti, 4 rimbalzi e 14 assist. Un LBJ in formato playmaker che nel backcourt dei Lakers ben si sposa con un rinato DeAngelo Russell. Per l’ex Brooklyn e Minnesota 21 punti nel primo tempo, per poi chiudere con 30 punti e 6/13 dalla lunga distanza. Fondamentale anche gli ultimi due del quintetto titolare. Rui Hachimura con 21 punti, 5 rimbalzi e un plus/minus di +21, Austin Reaves con 27 punti (66.7% dal campo) e 4 assist. Insomma, alla panchina non è rimasto altro che aggiungere 20 punti per chiudere la gara. Merito anche delle sole 7 palle perse, contro le 13 dei Pelicans.
Dalla parte di New Orleans, invece, ottima prestazione di Zion Williamson nonostante la dura sconfitta. Per il prodotto di Duke sono 30 i punti, accompagnati con 9 rimbalzi e 6 assist. Sono 22 i punti di Brandon Ingram e 19 quelli di CJ McCollum. La bassa percentuale il tiro (51% dal campo e 38% dalla lunga distanza) e i turnover condannano la franchigia della Louisiana alla sconfitta. I Lakers (noni a Ovest) si avvicinano così a Nola (sesti a Ovest). La distanza adesso è di sole tre partite. Per evitare lo spauracchio Play-in e qualificarsi direttamente alla postseason.