Eccolo il primo ko per i Los Angeles Lakers di coach JJ Redick: un 109-105 contro i Phoenix Suns che ferma la striscia di tre vittorie consecutive con cui i gialloviola avevano iniziato la stagione. Una settimana di imbattibilità, e poi il primo boccone amaro. Che, come da prassi, si è mangiato fino all’ultima briciola il capo allenatore. Redick, in particolare, ha sottolineato due punti: l’esitazione – sua responsabilità – a raddoppiare Kevin Durant in difesa e, soprattutto, un secondo quarto da soli 14 punti in attacco.
“Non dovremmo mai avere un quarto da 14 punti. In parte è colpa mia. Devo assicurarmi che il nostro attacco sia buono. Ci siamo bloccati. Per essere un attacco di alto livello, dobbiamo muovere i giocatori e muovere la palla. Nel secondo tempo abbiamo eseguito alla grande, ma il secondo quarto ci ha fatto male”.
I F*ck urlati da Redick durante la partita non sono stati pochi, forse colpa di telecamere impietose che puntavano su di lui a ogni errore dei suoi uomini. Ma l’atteggiamento di Redick è ben visto dai suoi giocatori. Secondo Austin Reaves
“È la dimostrazione di quanto ci tenga. La sua passione è di un altro livello. Si vede che ogni singolo secondo di ogni giorno è impegnato a migliorare il nostro gruppo”.
Anche LeBron James l’ha presa con filosofia:
“Le sconfitte sono inevitabili in questo campionato. Ma il modo in cui si gioca e si continua a giocare ogni settimana e ogni partita è ciò che definisce il tipo di squadra che si vuole essere. Possiamo migliorare molto. Ma stasera abbiamo fatto molte cose buone”.