LOS ANGELES.
Steve Nash
E’ un Mike Brown raggiante quello che si presenta ai microfoni di “EspnLosAngeles.com. Il coach dei Los Angeles Lakers, dopo le ottime operazioni messe in atto da Jim Buss e Mitch Kupchak, ha solo un obiettivo in testa, ossia quello di vincere il titolo Nba. Queste le parole di coach Brown: “Le aspettative riposte in questa squadra non si limitano alla semplice qualificazione ai playoff: ogni anno, la proprietà e la dirigenza vogliono competere per la vittoria finale. Sapete, penso che sia sempre stato il mio sogno e credo che dovrebbe essere anche quello di chiunque si definisce competitivo. Questo tipo di situazione ne è la riprova”. Quando gli chiedono se sente la pressione dettata dall’obbligo di vincere, Brown risponde così: “Tutti lo ripetono come un mantra: aspettative, aspettative, pressione, pressione. Ma secondo me la pressione arriva quando non si è preparati, ma noi lo saremo.” Sull’annata passata e l’eliminazione contro i Thunder: “Non credo che ci sia nemmeno una persona a Los Angeles che, in tutta onestà, possa dire di non essersi aspettata qualcosa in più”. L’arrivo di Steve Nash in cabina di regia potrebbe cambiare qualcosa da punto di vista del pacchetto offensivo dei Lakers, abituati al triangolo. Il 42enne ex allenatore di Cleveland ha parole anche per il neo-acquisto canadese: “Secondo la nostra idea, Steve avrà un’opportunità (sarà il regista della squadra) e potrà anche avanzare sul parquet e giocare sul pick and roll se lo considera opportuno. Dipende da lui, da dove deciderà di ricevere la palla o da quale chiamata farà o da che azione vorrà sviluppare, dipende da lui l’adozione di alcune sfumature della Princeton offense. Quindi, con lui alla regia o decidendo in altro modo, potrà comunque avere l’opportunità di riprendere la palla dopo un movimento suo o degli altri. Non voglio svelare troppo le nostre idee, ma, in poche parole, avremo l’opportunità di fare pick and roll all’inizio di quasi tutte le giocate avanzando sul parquet all’inizio delle fasi offensive. Se così non fosse, può anche decidere di far qualcosa che esuli dal Princeton, passando la palla, costruendo un’azione, chiamando uno schema”.