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Carlisle sbotta coi suoi dopo il k.o. di Toronto

Il coach dei Dallas Mavericks ha strigliato i suoi in campo e nello spogliatoio, per poi rincarare la dose in conferenza stampa per dare una scossa

Rick Carlisle è un allenatore di grande carisma e dai modi gentili, ma quando c’è da fare la sfuriata non è secondo a nessuno. Il coach dei Dallas Mavericks è stato protagonista di una serata agitata in quel di Toronto dove i suoi hanno perso 103-99 contro i Raptors all’Air Canada Centre.

Si tratta della quarta sconfitta nelle ultime sei uscite per Dallas, e Carlisle non ci sta. Non tanto per le sconfitte in sé – può capitare un periodo negativo nell’arco di una stagione così lunga e logorante come quella NBA – ma per il modo in cui sono maturate e soprattutto per l’atteggiamento troppo superficiale della squadra.

In conferenza stampa Carlisle è stato molto duro: ecco le sue parole riportate da Tim MacMahon di ESPN.

Se dovesse ripetersi un’altra volta una prestazione come quella del primo tempo di stasera, io vi prometto che questi giocatori non saranno dei Mavericks ancora per molto. Ve lo garantisco.

 

Frasi pesanti, dirette, senza giri di parole: un attacco vero e proprio ai suoi ragazzi per metterli spalle al muro e fargli prendere in mano le loro responsabilità. Strigliata a fine partita, strigliata nell’intervallo che tuttavia non ha cambiato le cose, sfuriata durante un timeout a metà quarto periodo quando Carlisle ha deciso di panchinare tutti i suoi titolari che giocano i minuti decisivi per dare un segnale lasciando spazio al secondo quintetto.

Risultato: rimonta clamorosa dal -16 fino al -2 a una ventina di secondi dal termine, anche se tutto questo non è bastato per evitare la sconfitta. In ogni caso una scelta emblematica quella di Carlisle che ha mandato un messaggio ai suoi uomini di punta ma allo stesso tempo ha ottenuto ottime risposte dalle “riserve” se così possiamo chiamarle, riserve che si sono fatte trovare pronte e che per poco hanno sfiorato l’impresa reagendo alla grande a una situazione molto complicata.

Nel dopogara anche alcuni giocatori apparsi davanti ai microfoni, come Zaza Pachulia e Wesley Matthews, hanno fatto mea culpa comprendendo a pieno le dichiarazioni di coach Carlisle che in un modo o nell’altro doveva smuovere una squadra che da qualche settimana sembra essersi smarrita.

 

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