Record di franchigia. E quando quella franchigia è rappresentata dai Chicago Bulls c’è da scomodare la leggenda NBA in assoluto: Michael Jordan. Nel “sunday night” targato NBA la storica franchigia dell’Illinois è volata in Canada, privi di Derrick Rose, per affrontare i Toronto Raptors.
Risultato? Vittoria Chicago e grande protagonista in campo negli ultimi due quarti di gioco che risponde al nome di Jimmy Butler. Se i primi 24 minuti della partita avevano visto solamente 2 punti da parte del capitano morale della squadra (non ultime le sue dichiarazioni, forti, verso coach Hoiberg), certo non si può dire lo stesso degli ultimi 24 minuti del match dove Butler ha sfoggiato tutto il suo repertorio: 40 punti tirando 14/19 nei due quarti finali, conditi con la (pazza) tripla finale che ha tenuto in gioco Chicago.
Cosa significano 40 punti negli ultimi due quarti? Record di franchigia, già anticipato, e Michael Jordan spodestato. MJ infatti era riuscito ad arrivare fino a 39 nel lontano 16 febbraio del 1989, nel match disputato contro i Milwaukee Bucks.
“Non paragonatemi con Jordan” ha detto la guardia dopo la sirena finale. “Non voglio essere comparato a lui perchè poi la gente penserebbe che debba fare le stesse cose che ha fatto lui. Io ci ssto provando, ma non siamo nemmeno lontanamente vicini ad essere giocatori simili.”
Butler è il quinto giocatore, nelle ultime 20 stagioni NBA, ad aver segnato 40 punti in un tempo. Deron Williams fu l’ultimo a riuscirci nel Marzo del 2012 mentre non si può non citare Kobe Bryant, in grado di segnarli in tre occasioni differenti (nella notte degli 81 punti ne realizzo 55 in un tempo).
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