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Orlando Magic

Cosa succede a Nikola Vučević?

 

Nella sconfitta di domenica contro i Grizzlies, il centro dei Magic ha messo a referto l’ennesima prova anonima. Il serbo al secondo anno in NBA, ha segnato sei miseri punti  conditi da 4 rimbalzi in 23 minuti di impiego. Cifre dimezzate rispetto alla media stagionale di 12 punti e 11 rimbalzi a partita che stava tenendo prima che scoccasse l’ora x della deadline. Infatti nelle ultime sei gare, quelle disputate dopo il 21 febbraio, il prodotto di USC university ha visto un drastico calo su tutti i fronti statistici.  Una delle ragioni del basso rendimento di Vucevic è la trade conclusa nel giorno di chiusura del mercato NBA che ha spedito Redick a Milwaukee in cambio del pacchetto che include la rivelazione della settimana Tobias Harris. Lo scambio ha posto i Magic in una buona condizione per il futuro, ma la presenza in campo di Redick rendeva Vucecic un giocatore migliore. Lo facilitava in attacco con l’uso del pick-and-roll e grazie all’ampio range di tiro di Redick che forzava la difesa ad attirare il raddoppio, per Vucevic la conclusione da sotto era quasi routine.

Jameer Nelson, point guard titolare dei Magic, è fuori dal 20 febbraio a causa di una contusione al ginocchio. E il compagno di squadra che più risente della sua assenza è ancora una volta Vucevic. Come per Redick, non è una concidenza se le percentuali al tiro sono calate con il playmaker messo fuori gioco. Nessun altro giocatore dei Magic smista tanti assist a Vucevic come faceva Nelson.  Percentuali che in sua mancanza sono colate a picco. Vucevic è passato da un ottimo 55% ad un 46.4% dal campo, che per un lungo significa tirare male .

Ma non è stato un completo fallimento. Dopo la deadline del 21 febbraio, Vucevic ha  messo insieme 10 punti e 19 rimbalzi nel match di martedì contro i Sixers, tornando in doppia doppia con 18 punti e 10 rimbalzi nella gara di venerdì contro Houston. Le peggiori uscite nelle sei gare post- deadline del serbo sono state contro Memphis e i Sacramento Kings, dovendo fronteggiare pariruolo del calibro di Marc Gasol e DeMarcus Cousins.  Due giocatori massicci e che fanno leva sui kg per vincere i duelli sotto le plance. Vucevic ha giocato sotto i suoi standard anche il 23 febbraio contro Clevaland. Nonostante i 7 punti con il 3/3 dal campo e i 7 rimbalzi in 30 minuti, il rookie Tyler Zeller ha giocato più intensamente dando del filo da torcere al big man di Orlando anche dal punto di vista atletico. Zeller chiuderà con 16 punti in 24 minuti, ma 12 di questi li piazzerà nel terzo quarto aiutando i Cavs a scavare il parziale che affosserà i Magic nell’ultimo periodo.

Dietro la stanchezza che si affaccia nel mese di marzo e l’assenza degli esterni che facilitano il gioco,  ci sono i centri fisici che mandano Vucevic in tilt. Forse per questo motivo Vaughn, coach di Orlando, ha detto a febbraio che  a lungo termine, per il bene della squadra e del serbo stesso lavorare sul fisico per diventare più forte  e potente sarebbe stata la chiave per il salto di qualità:

“Questo è un gioco fisico.  Dove c’è un contatto, c’è anche la possibilità di catturare un rimbalzo e girare la partita nella nostra direzione”

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