Con il termine della free agency di quest’anno, alle porte di una nuova stagione agonistica, non è del tutto fuori luogo buttare già da adesso un occhio a quella che sarà la free agency della prossima offseason, la classe del 2014, che potrebbe portare qualche significativo cambiamento nel panorama NBA attuale e soprattutto in quelle che, al momento, sembrano delle gerarchie nettamente definite.
Oltre alla ben nota possibile presenza di LeBron James, e anche senza le disponibilità di Paul George (che rimarrà agli Indiana Pacers per il prossimo quinquennio a $ 90 milioni) e Larry Sanders (blindato dai Milwaukee Bucks per altri 4 anni con un contratto da $44 milioni), la free agency del prossimo anno sarà piena di parecchi giocatori di alto profilo, con le capacità di avere un impatto immediato nelle squadre che li accoglieranno e questo a prescindere dalle restrizioni alla classe di riferimento (restricted o unrestricted).
La combinazione di questo forte gruppo di giocatori con la prossima Draft Class può potenzialmente portare ad una stagione 2014/2015 nella quale potremmo, in linea teorica, assistere a una molto più larga (e si spera più equa) distribuzione del talento complessivo nei roster delle 30 franchigie.
Tenendo a mente questo, e anche che i giocatori della free agency class 2014 potrebbero anche da qui alla fine di questa stagione estendere il contratto con la squadra di appartenenza (di conseguenza non essere disponibili la prossima estate), fin d’ora gettiamo lo sguardo a un “paio” di nomi che, da questo momento fino alla prossima offseason, saranno senza dubbio oggetto delle attenzioni e analisi da parte di chiunque segua la NBA:
- LeBron James (29). King James, fresco del suo secondo titolo NBA, e pronto a difenderlo nuovamente nella prossima stagione, ha nel proprio contratto una Early Termination Option che gli consentirebbe di uscire dal proprio contratto e accasarsi in un’altra franchigia pronta a beneficiare dei suoi servigi, ovviamente dietro un compenso più che lauto. La presenza del giocatore più forte del mondo sul mercato comporta senza dubbio che un suo eventuale cambio di casacca, può senz’altro sovvertire gli equilibri attuali, ed è per questo che la potenziale uscita dal contratto di James è oggetto di particolare attenzione da parte di tutto il mondo NBA.
- Derrick Favors (23). Il giocatore degli Utah Jazz, 3ª scelta assoluta al draft del 2010 da parte dei Nets, intriga parecchio perchè è un big man capace di giocare sia da PF che da centro, ma sembra che finora la superficie del suo potenziale sia stata appena grattata. Nel limitato minutaggio che finora gli è stato concesso nello Utah ha fatto vedere buone cose, ma non abbastanza per strappare sin d’ora un’estensione contrattuale ai Jazz, che aspetteranno di vedere quest’anno come si comporterà il loro giocatore, ora che, senza le ingombranti presenze di Paul Millsap e Al Jefferson, Favors ha la possibilità finalmente di zittire i critici e esplodere definitivamente.
- DeMarcus Cousins (24). Anche il centro dei Kings il prossimo anno sarà restricted free agent, ma i suoi problemi caratteriali finora hanno pesato parecchio sia sul suo sviluppo come giocatore NBA che sulla sua valutazione che, in chiave mercato, è pesantemente condizionata dalla fama di “giocatore problematico” che si è costruito. Il talento è fuori discussione: Cousins, nel giusto abito mentale, ha le capacità giuste per dominare ogni partita che gioca, ma mostra altresì l’incapacità di selezionare i propri tiri in maniera efficiente e di condizionare il piano di gioco degli avversari. Anche se un cambio d’ambiente potrebbe sicuramente giovargli, è difficile che la nuova proprietà dei Kings, si privi così facilmente del proprio miglior asset, o perlomeno che se ne privi senza avere in cambio nulla di valore.
- Greg Monroe (24). Altro big man, altro restricted free agent (e come i due giocatori precedenti, membro della draft class del 2010). Monroe è atteso al varco questa stagione, nella quale i Pistons, anche sulla base di quanto e come funzioni la combinazione del loro centro con la presenza nella propria frontline di Andre Drummond e Josh Smith, dovranno decidere in fretta se estendere il contratto del no.10, date anche le numerose offerte che le franchigie intrigate dal giocatore potrebbero portare sul tavolo.
- Carmelo Anthony (30). Come LeBron, Melo ha nel proprio contratto un opzione, che laddove esercitata, lo consegnerebbe alla free agency alla (non più) tenera età di 30 anni, con l’ultima opportunità di strappare un contratto importante. Il talento offensivo della stella dei Knicks è probabilmente tutt’oggi insuperato (non insuperabile) nella lega, ed ha conosciuto anche degli ulteriori miglioramenti, con lo spostamento di Anthony a PF, cosa che gli ha permesso di migliorare il proprio gioco interno, e variare maggiormente le proprie soluzioni di tiro. Tuttavia il suo gioco difensivo è ancora migliorabile, e il volume di tiri presi nella scorsa stagione è stato in qualche caso “manifestamente” eccessivo. Che rimanga a New York o decida di migrare verso altri lidi cestistici, il destino di Melo dipende certamente in misura rilevante dalla prossima stagione.
- Luol Deng (29). L’ala dei Bulls, punto fermo del quintetto di coach Thibodeau, è ancora ad uno stallo con Chicago per quanto riguarda il rinnovo contrattuale; Deng potrebbe dunque ritrovarsi sul mercato, peraltro come uno dei free agent più appetiti, visto il suo impatto su entrambi i lati del campo e le garanzie in termini di costanza che il giocatore offre. L’unica pecca potrebbe essere costituita dai numerosi infortuni e dalle numerose assenze che il giocatore ha accumulato nelle ultime stagioni; ma in piena forma fisica, il giocatore di nazionalità inglese è sicuramente un’alternativa cui poche squadre potrebbero rinunciare.
- Chris Bosh (30). Il centro dei Miami Heat si trova ad un punto cruciale della sua carriera, nel quale peraltro la sua permanenza in Florida è legata anche alle scelte professionali di LeBron James, posto che se James lasciasse gli Heat, anche Bosh potrebbe decidere di accasarsi altrove per avere maggiori possibilità di vincere qualche altro anello, visto anche che Wade non più nel fiore degli anni. Diversamente laddove James restasse, i Big Three potrebbero ancora continuare a recitare un ruolo chiave nella NBA dei prossimi anni.
- Avery Bradley (23). La guardia dei Celtics sarà restricted free agent durante la prossima offseason ed è possibile che Boston, in piena ricostruzione da questa stagione, decida di tenere solo uno tra lui e Rondo. Bradley è una point guard dall’impatto atipico poiché le sue abilità sono eminentemente difensive, con buonissime capacità nel marcare il playmaker avversario, ma non altrettante nell’essere l’uomo capace di inventare il gioco e sfornare assist per i propri compagni.
- Dwyane Wade (32). Anche Wade, Bosh e James, ha un’opzione di uscita dal proprio contratto, e probabilmente la prossima offseason lo vedrà firmare l’ultimo contratto importante della sua carriera. La scorsa playoff run è senza dubbio servita a ricordarci quanto può essere d’impatto un giocatore come Wade, ma anchea mostraci cosa accade alle condizioni fisiche di un giocatore che usa in maniera così “aggressiva” il proprio corpo quando infine si trova difronte il nemico più implacabile di tutti, il tempo.
- Andrew Bogut (29). Il centro dei Warriors, che sarà unrestricted free agent la prossima estate, è stato un pezzo chiave della scorsa corsa playoff di Golden State, ma potrebbe risentire a livello psicologico nella prossima stagione delle prolungate assenze dalla scena, per via dei suoi frequenti infortuni. Tuttavia rimane un giocatore valido sotto tutti gli aspetti del gioco, quello difensivo in primis, e se le sue condizioni fisiche glielo consentiranno, potrà senz’altro dare un contributo più che valido a qualunque squadra decida di accoglierlo, indipendentemente dalla durata del contratto.
- Greivis Vasquez (27). Il playmaker, neo-Sacramento Kings, dopo essersi confermato come un solido titolare nella scorsa stagione a New Orleans, è ora atteso al varco per confermare le proprie capacità in una stagione cruciale tanto per lui, tanto per determinare l’andazzo della nuova Sacramento. Una sua stagione di alto livello servirebbe senza dubbio ad alzare l’asticella della propria valutazione di mercato, ma potrebbe anche convincere i Kings ad offrirgli un nuovo contratto e farne un punto fermo della propria risalita verso le vette della NBA.
- Pau Gasol (34). Reduce da una stagione assolutamente negativa, sia per il cambio di sistema ed il controverso rapporto con coach D’Antoni, sia per delle condizioni fisiche al limite del precario, lo spagnolo si prepara alla sua ultima stagione ai Los Angeles Lakers. Da un punto di vista tecnico, Gasol è ancora un giocatore di alto profilo, nonostante i rimproveri, mossigli da più parti, di essere un po’ morbido; il suo futuro dipende in generale dal rendimento che terrà in questa stagione, e da quello che sarà il suo stato di forma. Senza dubbio un suo ritorno a Memphis per giocare accanto al fratello Marc sarebbe un’ipotesi molto suggestiva.
- Rudy Gay (28). Quella che si profila innanzi al giocatore dei Raptors è forse l’annata più importante della propria carriera. Gay ha un’opzione a proprio favore, che potrebbe decidere di non utilizzare, uscendo quindi dal proprio contratto e sondando il mercato; la sua valutazione sarà direttamente proporzionale a ciò che sarà capace di fare e dare a Toronto che su di lui puntano per riuscire finalmente a riassaporare aria di playoff; ma sarà in primo luogo Gay a dovere zittire tutti coloro che, pur apprezzandone il valore tecnico, alla fine della fiera, lo reputano un giocatore inconsistente.
- Zach Randolph (33). Z-Bo, pur avendo sul proprio contratto un’opzione a proprio favore che gli frutterebbe ben 16,5 mln, potrebbe decidere di chiudere la propria esperienza a Memphis nella prossima stagione e andare alla ricerca di un’ultima opportunità contrattuale di rilievo. Certo pare un’ipotesi un po’ improbabile; ma con Memphis che dovrà decidere se trattenere o meno Ed Davis, anche lui free agent anche se con restrizioni, nessuno scenario è da scartare.
- Andrei Kirilenko (33). Dopo avere deciso di rinunciare ad un opzione contrattuale che gli avrebbe garantito qualche milioncino in più e avere ceduto alla corte dei Brooklyn Nets, a fronte di offerte molto più remunerative, Kirilenko avrà alla fine della stagione l’opportunità di rimanere a Brooklyn per mezzo dell’opzione a suo favore, oppure se cambiare nuovamente squadra. Certo è che dopo quanto ha deciso durante questa offseason, sembra difficile fare previsioni affidabili su quanto Kirilenko infine deciderà.
Questi 15 giocatori, citati in mero ordine numerico, senza volere stabilire alcuna graduatoria, sono solo alcuni di quelli che saranno disponibili durante la prossima estate. Ad essi vanno ad unirsi altri nomi, tra i quali anche quelli di Paul Pierce, Kobe Bryant, Danny Granger, Caron Butler, Dirk Nowitzki, che ci sarà modo di analizzare anche successivamente, anche in maniera più estesa.
La lista è comunque parecchio ricca e la corsa all’oro è già cominciata: quale potrà essere l’assetto della NBA quando la “caccia” sarà terminata?
Impossibile dirlo per il momento. Tutto ciò che possiamo fare è, riprendendo una famosa frase di Magic Johnson, “sederci e goderci lo spettacolo”.