Gara 2, ovvero: la partita che non c’è stata. I Cavs polverizzano gli Hawks (123-98), che dovranno trovare risposte sulla via di casa. 25 le triple a bersaglio per Cleveland, record assoluto NBA (regular season+playoff).
PRIMA METÀ
La partita ha qualcosa da dire fino a metà del primo quarto. Dal 16 pari in poi è monologo Cavs. Protagonisti assoluti: JR Smith e LeBron James. Il primo, al solito, più forza e più segna (7-13 da tre a fine partita), il secondo con il consueto campionario di all-around plays: dalla penetrazione con l’eurostep alla bomba in isolamento. La differenza, tra Cavs e Hawks, è riassumibile in due termini: esecuzione e convinzione. Cleveland, che evidentemente si è studiata a dovere il gioco dei Warriors, tira ripetutamente nei primi secondi dell’azione; alla prima apertura nella difesa Hawks i Cavs sparano e, spesso e volentieri, segnano. Il gioco offensivo di Atlanta, invece, è stagnante, con il solo Paul Millsap che riesce a trovare il canestro con una certa continuità. L’area dei Cavs, grazie al solito lavoro oscuro di Tristan Thompson, s’intasa coi tempi giusti. Risultato: 35-20 a fine primo quarto e seconda frazione che prosegue sul medesimo canovaccio. Il solco tra le squadre si allarga sempre più, con coach Lue che trova buone prestazioni anche dalla panchina (Frye e Jefferson su tutti). Le riserve degli Hawks, che tanto avevano inciso nella serie contro Boston, sono invece evanescenti. L’unico uomo che entra dal pino con convinzione per coach Budenholzer è Thabo Sefolosha, che chiude con 10 punti e con un referto immacolato al tiro (4-4). La partita è abbondantemente finita già al termine del secondo quarto. I Cavs chiudono il primo tempo con 18 triple a bersaglio; i 21 centri dei Warriors – primato realizzato proprio in questa postseason – sono a portata di mano.
SECONDA METÀ
Garbaaage tiiiime! L’unica attrattiva della seconda metà della partita consiste nell’assistere all’history in the making: con quante triple segnate chiuderanno i Cavs? Quanti tiri in fade away senza senso metterà il buon J.R. Smith? James, dal canto suo, trova il modo di scavalcare Tim Duncan e di diventare il quinto miglior realizzatore della storia dei playoff (27 punti con 15 economici tiri per lui). Budenholzer non può far altro che arrendersi e mettere in campo le riserve. I Cavs prima infrangono il record playoff dei Warriors (le 21 triple di cui sopra), poi, con 25 bersagli da tre, entrano ancor di più nella storia centrando la miglior prestazione di sempre (compresa la regular season).
Tabellini Cavs (tanto per rimarcare l’assunto): J.R. Smith 7-13 da tre, Irving 4-5 da tre, James 4-6 da tre, Love 3-4 da tre, Jefferson 2-2 da tre.
James vs Millsap (credits to al.com)