Ormai la situazione sembra arrivata ad un punto di non ritorno. Mai come in questi giorni l’idillio tra Bargnani e i suoi Toronto Raptors sembra giungere alla sua fase conclusiva. La prima scelta assoluta del draft del 2006 è fuori a causa di un infortunio al polso e al gomito, subito durante l’ultima partita giocata dai canadesi (ovviamente persa), che il Mago ha concluso con 2 miseri punti in 8 minuti. Le ultime notizie sulle sue condizioni fisiche parlano di un recupero previsto attorno alle 3 settimane (che in una lega come l’Nba vogliono dire parecchie partite), chiaro sintomo del fatto che Bargnani voglia prendersi il suo tempo, non tanto e non solo per recuperare dal problema fisico, quanto per ragionare su quello che potrebbe succede di qui alle prossime settimane.
Inoltre gli stessi Raptors durante questo periodo di inattività del Mago potranno verificare cosa significhi schierarsi in campo senza la presenza del giocatore franchigia sul parquet, magari iniziando a fantasticare su possibili nuovi arrivi per rimpiazzarlo. La prognosi ufficiale della franchigia di Toronto parla di una possibile rottura del legamento del gomito destro e di un conseguente problema al polso, che potrebbe risultare molto più invalidante del previsto, non stimando i tempi di recupero del giocatore, definiti genericamente “indefinitely”, sintomo anch’esso del fatto che anche per i Raptors questa assenza lascia il tempo per qualche riflessione.
In questo periodo “di pausa” però, Bargnani non ha esitato ha lanciare una stoccata, non andando troppo per il sottile, rilasciando un’intervista alla Gazzetta in cui dice:
“Resterò fuori almeno 3 settimane. Non ci aspettavamo una stagione così. Eravamo partiti per vincere invece siamo 4-18.”
Chiaro, conciso, quasi glaciale. Sembrano parole pronunciate da uno che già guarda alla squadra canadese come ad un qualcosa con cui non ha più niente a che fare, quasi come se riguardasse un capitolo del passato.
Si è parlato di una possibilità di scambio con i Lakers ed anche con altre franchigie, l’amico Belinelli a più volte invitato il giocatore romano a cambiare squadra, a questo punto ci accodiamo anche noi al coro di inviti: Andrea, cambia aria!
