Per quanto la cosa possa essere marginale e di relativa importanza, in casa Knicks e’ arrivata un’altra buona notizia in una stagione vissuta fin’ora da protagonisti assoluti: Chris Copeland.
Durante la pre season, anch’essa un successo per la franchigia blu arancio, Copeland si è messo in mostra sfoderando prestazioni straordinarie, andando più volte sopra i trenta punti; “Ma in pre season, si sa, son buoni tutti”, tanto per citare Federico Buffa.
Con l’inizio della regular season, il 28enne e’ tornato ad occupare il suo posto in panchina, senza però uscire mai dal gruppo, inteso come “famiglia di giocatori”, che si è venuto a creare con le vittorie (per info cercare le immagini della scommessa persa da Cope con Sheed, che ha costretto il primo a girare con uno zainetto rosa per il MSG).
Copeland ha aspettato il suo momento, silenzioso e speranzoso di avere un’occasione, prima o poi. È in NBA, le occasioni, tendono ad arrivare, anche nel momento che non ti aspetteresti. Si perché questa occasione arriva nella serata del ritorno di Jeremy Lin a New York da avversario, la serata in cui i Knicks incassano la prima sconfitta casalinga dopo 10 vittorie. Melo e’ infortunato, e Woodson decide di mettere in quintetto il numero 14: che non delude, anzi. Alla fine sono 29 i punti di Copeland, per la maggior parte arrivati quando la partita non aveva più niente da dire, ma sono stati l’unica risposta positiva nella serata del Garden. Nella giornata successiva la dirigenza e lo staff dei Knicks han poi deciso di spedirlo in D-League (assieme a James White) per fare spazio a chi sta per tornare sul parquet del Madison: Amar’e Stoudemire. Chris, lo ripetiamo, è stato un fenomeno di relativa importanza, e quasi sicuramente faremo molta fatica a rivederlo nelle rotazioni della franchigia newyorkese ma noi continueremo a monitorare la situazione ed aggiornarvi sulla eventuale esplosione di una Copesanity!
