Antawn Jamison, ala dei Los Angeles Lakers, è scontento dopo essere stato nuovamente escluso da coach D’Antoni e vuole vederci chiaro.
Il giocatore dopo la quinta esclusione consecutiva per scelta tecnica venerdì contro i Blazers chiede il perché di questo trattamento:
” Ho quindici anni di carriera NBA alle spalle, voglio solo capire perché tutto questo. Non so come si possa passare da giocare da titolare o comunque per 30 minuti a partita a non giocare affatto fino a non essere in rotazione.E la cosa più dura è che non me ne viene spiegata la ragione. Tutto quello si può fare in questo momento è rimanere comunque ottimisti e supportare i compagni. L’unica ragione per cui sono venuto è stata la convinzione di poter venire a giocare e vincere un anello.”
Queste dunque le dichiarazioni del deluso Jamison, che è stato firmato dai Lakers a luglio con un contratto di un anno al minimo salariale per i veterani (1,4 milioni di dollari).
Il numero 4 gialloviola sembrava aver trovato la sua dimensione proprio dopo l’arrivo di coach D’Antoni con una media di 12,3 punti nelle prime 4 partite della nuova gestione e un massimo stagionale di 33 punti contro Denver il 30 novembre. Da lì in poi le sue prestazioni sono lentamente calate fino a farlo scivolare ai margini della rotazione dei Lakers. Se comunque era prevedibile che comunque le sue statistiche sarebbero calate questa stagione dopo i 17,2 punti ai Cavs di quella scorsa, molto meno prevedibile era invece che sarebbe stato relegato in panchina o completamente escluso.
“Ho un grande spirito competitivo e quello che voglio e giocare e aiutare la squadra. Credo che mi sentirei molto meglio se avessi delle risposte, ma non mi è stato nulla riguardo a ciò che può essere successo o se abbia fatto qualcosa di sbagliato. È la prima volta che mi capita in carriera e non ho avuto ancora modo di confrontarmi con qualcuno su questa situazione.”
Nelle 25 partite giocate (di cui 5 da titolare) Jamison ha avuto una media di 7,2 punti, non tantissimi considerato quello che si pensava potesse essere il suo ruolo e il suo apporto in termini di esperienza. A pensarci bene però neanche i Lakers stessi finora sono stati all’altezza delle aspettative, e le continue polemiche succedutesi (soprattutto se si guarda al fatto che si sono addensate in appena 2 mesi di stagione regolare e ne mancano almeno 3 alla fine) non hanno aiutato una compagine che ha avuto (e probabilmente ancora avrà) bisogno di tempo per diventare la superpotenza che si pensava potesse essere all’inizio della stagione. Un ulteriore polverone potrebbe ulteriormente mettere in pericolo il già fragile equilibrio dei Lakers, e in questo momento della stagione potrebbe pregiudicare ogni possibile ambizione della franchigia.
