Marco Belinelli sarà il secondo italiano a partecipare alla gara da 3 punti dell’All-Star Game. Nella conference call di ieri Belinelli ha quindi risposto alle domande dei giornalisti:
Cosa significa per te andare all’All Star Game? Sei il secondo italiano che parteciperà a questa competizione e cosa significa farlo a New Orleans.
” Sicuramente è una cosa importantissima, sono contento. E’ una manifestazione importante, ho visto i partecipanti alla gara da 3. Sono tutti giocatori forti, ma cercherò di fare il meglio possibile. Sarà sicuramente una cosa divertente. Ho tanto entusiasmo e cercherò di dare il massimo per fare bene.
Quest’anno come sei diventato un maggior specialista dall’arco? Hai fatto un ulteriore salto di qualità sotto questo punto di vista.
“Mi trovo bene in questa squadra (San Antonio Spurs, ndr) come ho sempre detto e ribadisco da tanto tempo. Il sistema di gioco è ottimo e mi son inserito molto bene. Mi alleno sempre.. sicuramente quella è una cosa importante. Sia prima che dopo le sedute di allenamento mi alleno ancora. Secondo me poi tutto sta nel sistema di gioco. In questa squadra il movimento di palla è importante. Ho giocatori attorno che amano e sanno passare la palla. Io devo solamente farmi trovare pronto per poter prendere tiri facili ed in equilibrio.”
Qual è la difficoltà maggiore di una gara da tre punti dell’All Star Game secondo te?
“Per me è tutto nuovo. Ho visto le regole. Secondo me la cosa difficile sarà prendere così tanti tiri in pochi minuti. Perché se non sbaglio saranno 25 tiri in un minuto. Son cose che debbono essere provate. Infatti cercherò di prepararmi in questi pochi giorni per questa competizione.”
C’è una novità quest’anno che permette di poter utilizzare un carello di “Money Ball” in una posizione che vuoi?
“Non ci ho ancora pensato, ma ti posso dire che le posizioni in cui tiro meglio e le percentuali sono migliori credo siano dall’angolo e dalla guardia. Dal centro, secondo statistiche, non ho mai avuto una percentuale molto positiva. Quindi secondo me l’angolo e la guardia sono posizioni migliori per me.”
Ieri contro Detroit abbiamo vissuto ad un derby italiano mancato, tu giocavi ma Gigi Datome no… come l’hai visto Gigi? Ci hai parlato?
“L’ho visto prima della partita. Ci siamo salutati e abbiamo parlato un po’. Lo vedo un po’ giù. Lui è pronto e vorrebbe dimostrare che può stare in questo mondo, in questa lega. E lo capisco. Anch’io ho provato queste cose nei primi anni in NBA. So che è veramente dura e vorresti spaccare il mondo perché magari non hanno fiducia in te. Gli ho detto di non mollare e di usare questa situazione a suo favore quando dovrà giocare. Quindi deve rimanere positivo, allenarsi ed essere pronto quando verrà chiamato in causa. Ma Gigi è una persona intelligente e con voglia di fare. Spero che prima o poi gli possano dare possibilità di giocare.”
Quanti tiri al giorno da 3 fai in allenamento?
“Contando anche che non abbiamo tantissimo tempo per allenarci perché in questo momento siamo in un giro di trasferte, ogni giorno dai 150 ai 200 tiri da 3. Poi ci sono giorni in cui c’è allenamento e ne tiro di più e in diverse situazioni.”
Secondo te la gara da 3 punti che valore ha?
“Vincerla per me sarebbe un sogno. Penso sia normale dire che vado là per fare il meglio possibile. Anche se son consapevole del fatto di giocarmela con altri 7-8 giocatori molto forti. Vincerla sarebbe un passo importante per la mia carriera. Mi renderebbe più conosciuto e accrescerebbe la mia immagine. Ovviamente far parte del week end dell’All-Star Game è una fortuna anche perché è una competizione che tutto il mondo segue.”
Ti hanno dato qualche consiglio sulla gara da 3?
“Sinceramente non ci son stati molti consigli. Mi son informato da Matt Bonner che vi ha partecipato l’anno scorso. ”
Hai qualche ricordo della tua infanzia della gara di 3 punti?
“Ho sempre guardato l’All-Star Game, da quando sono piccolo. Mi ricordo di Larry Bird, una macchina da canestro. Mi ricordo dell’ultimo tiro all’angolo.. lui sapeva già che sarebbe entrato ed era già con il dito alzato per festeggiare. Questo è il ricordo più importante che ho della gara da 3 punti”