1.9 RILASCIARE UN GIOCATORE e BUYOUT
Non sempre le squadre NBA hanno interesse a trattenere un giocatore nel proprio roster. Può capitare infatti che lo stesso giocatore non risulti essere all’altezza delle aspettative, oppure si infortuni gravemente, occupando un posto nella rosa che potrebbe essere riempito da altri. È per questo che le franchigie NBA hanno la possibilità di tagliare un proprio giocatore, con l’obbligo però di pagargli ciò che è previsto dal contratto, tenendo la parte garantita a pesare sul cap.
Una volta che un atleta viene scaricato dalla propria compagine, lo stesso acquisisce lo status di “on waivers”: per le 48 ore successive al taglio, il giocatore potrà quindi essere ingaggiato:
1) da franchigie che si trovano sotto il Salary Cap
2) da quelle che beneficiano di una trade exception pari al salario del giocatore
3) da quelle titolari d’una Disabled Player Exception, con possibilità di assorbire il salario del giocatore in base alle regole previste e sempre che l’atleta sia nell’ultimo anno di contratto
4) da tutte le franchigie, senza distinzione, nel caso in cui il giocatore sia titolare di un contratto al minimo salariale. In tal caso le squadre dovranno pagare una tassa pari a 1000 dollari all’ufficio della lega per poter reclamare il giocatore appena tagliato.
Inoltre le società non potranno offrire un nuovo contratto, ma solamente assumersi quello esistente al momento del taglio. Se più squadre reclamano uno stesso giocatore, prevarrà quella con un piazzamento peggiore in classifica. Una volta ingaggiato l’atleta, questo non potrà essere scambiato per i 30 giorni successivi all’acquisto, se questo avviene durante la stagione. Se invece l’ingaggio avviene durante l’offseason, il giocatore non potrà essere coinvolto in una trade fino a 30 giorni dall’inizio della stagione successiva.
Se nessuna squadra rivendica la possibilità di ingaggiare il giocatore nelle modalità appena descritte, quindi passano 48 ore dal rilascio, allora questo diventa ufficialmente free agent, il contratto precedente termina e l’atleta potrà scegliere la destinazione a lui più gradita. Se il giocatore viene rilasciato dopo l’1 marzo, questo potrà essere acquisito da altre squadre, ma non può essere inserito all’interno della roster che affronterà eventualmente i playoffs.
Quando una squadra scambia un giocatore e questo viene successivamente tagliato dalla franchigia acquirente, la stessa non potrà rifirmarlo se non dopo un anno dal completamento della trade. Per quanto riguarda invece i giocatori tagliati prima dell’1 Luglio, l’intero salario giocatore sarà rimosso dal calcolo del Salary Cap esattamente 48 ore successive al rilascio. Se invece si tratta di giocatori tagliati dopo l’1 Luglio allora la parte non garantita del salario del giocatore verrà subito cancellata dal calcolo del totale salari di squadra, mentre la parte rimanente verrà rimossa 48 ore dopo la richiesta del taglio.
I contratti che prevedono l’Early Termination Option, vengono conteggiati interamente nel calcolo del cap, a differenza di quelli che includono una player o team option. Tuttavia, nei contratti con player option, viene spesso trattato l’ammontare di salario destinato al giocatore nel caso in cui una franchigia lo intenda tagliare prima che possa esercitare effettivamente l’opzione in suo favore. In questo caso l’NBA obbliga le squadre di tenere conto nel calcolo del Salary Cap anche l’anno di player option previsto, ma non esercitato.
Esempio: Derek Fisher nella stagione 2011-2012 è stato tagliato dagli Houston Rockets, la player option per la stagione 2012-2013 non è stata esercitata. Gli Houston Rockets, secondo le disposizioni dettate dalla lega, ha avuto a Salary Cap sia lo stipendio del 2011-2012 che quella del 2012-2013, per la parte garantita.
Come detto in precedenza, la franchigia protagonista del rilascio dovrà continuare ad adempiere per la parte garantita del contratto del giocatore tagliato, ma nel caso in cui si tratti di contratti e/o estensioni di contratto effettuate prima dell’attuale CBA, allora le due parti potranno stilare un programma di pagamento in base alle esigenze reciproche. Viceversa, per quei contratti stipulati durante l’attuale contratto collettivo, il salario del giocatore tagliato potrà essere pagato in base alle regole dettate dalla “Stretch Provision”, ossia una particolare disposizione che permette di poter spalmare su più anni il salario di un atleta. Questa particolare eccezione può essere utilizzata una sola volta. In tal caso lo stipendio del giocatore prescelto dovrà essere pagato secondo quanto segue: se il giocatore è stato rilasciato nel periodo compreso tra l’1 Luglio e il 31 Agosto, la parte garantita del contratto potrà essere pagata in base al doppio del numero degli anni rimanenti sul contratto, più uno; se il giocatore è stato rilasciato nel periodo compreso tra l’1 Settembre ed il 30 Giugno, la parte garantita del contrato potrà essere pagata in base alla normale tempistica nel corso della stagione, mentre per i restanti anni il pagamento potrà essere spalmato in base al doppio degli anni previsti dal contratto, più uno.
Esempio: nel caso in cui un giocatore con tre anni di contratto venga tagliato il 1° Ottobre, il primo anno sarà versato in base alle normali scadenze stagionali, mentre il salario dei restanti due anni potrà essere spalmato in cinque anni, ossia il doppio di due, più uno.
Dal punto di vista del Salary Cap, la franchigia che spalma su più anni il pagamento del salario di un giocatore, può decidere a sua discrezione di distribuire, per quello stesso periodo, il peso dello stipendio sul cap.
Quando è il giocatore a volere lasciare la squadra esiste un’ulteriore soluzione, quella del buyout. Con il buyout ambo le parti si mettono d’accordo per terminare consensualmente il rapporto: la squadra, solitamente, otterrà un piccolo sconto sull’importo che dovrà pagare al giocatore per lasciarlo libero. La franchigia terrà comunque a cap il salario dell’atleta.
Esempio: nell’estate 2013 Marcus Camby è stato rilasciato dai Toronto Raptors pagando un buyout. Camby, che aveva altri 2 anni di contratto, il primo a 4.4 milioni di dollari, il secondo a 4.2 milioni (cui solo poco più di $1.000.000 garantito), ha percepito dalla franchigia canadese circa $3.400.000, con uno sconto di $2.000.000. In questo modo i Raptors hanno avuto a cap $2.800.000 nella scorsa stagione e $646.000 nell’attuale.