2.3 ECCEZIONI RELATIVE AGLI SCAMBI: Seven Year Rule, Stepien Rule, Poison Pill Provision e No-Trade Clause
Seven Year Rule. Nelle trade tra due o più squadre il peso in termini salariali delle scelte draft future è pari a $0. Molto spesso nelle trattative di scambio vengono inserite più scelte di draft futuri, ma a questo la lega ha posto un chiaro limite: secondo la “Seven Year Rule” non possono essere inserite scelte che riguardano draft futuri oltre 7 anni. Inoltre le scelte draft possono essere protette; ciò significa che tale scelta non cambia proprietario se rispetta alcune condizioni.
Esempio: nel caso in cui i Lakers cedessero la loro scelta del primo giro ai Bulls dichiarandola “top 5 protected”, tale scelta draft sarà effettivamente dei Chicago Bulls se i Lakers sceglieranno tra la sesta e la trentesima posizione. Nel caso in cui invece i gialloviola dovessero estrarre in una delle prime cinque posizioni allora manterrebbe la scelta draft per sé.
Ted Stepien Rule. Inoltre per impedire di privarsi in due anni consecutivi di scelte al primo giro del draft è stata inserita una disposizione, chiamata “Ted Stepien Rule”, dall’omonimo proprietario dei Cavs degli anni ’80. Stepien, ai tempi, fece una serie di operazioni sul mercato che privarono la sua storica franchigia di prime scelte al draft in diversi anni consecutivi.
Esempio: nell’operazione che ha portato Steve Nash ai Los Angeles Lakers dai Phoenix Suns, la franchigia californiana si è privata, oltre ad una traded exception, anche di due scelte al primo giro di draft futuri (2013 e 2015).
Poison Pill Rule. Le squadre sono tenute ad avere una scelta al primo giro del draft in questi due anni di cui sopra. Non è obbligatorio tenere la propria scelta del primo turno, questa infatti può essere ottenuta da un’altra compagine via trade. Può succedere che all’ultimo anno dei quattro anni previsti dal rookie scale contract, una franchigia estenda il contratto del giocatore scelto al primo giro draft e simultaneamente lo ceda via trade ad un’altra squadra. Dal punto vista salariale la franchigia che riceve il giocatore, al posto di conteggiare nel salary cap l’attuale stipendio, deve ‘accogliere’ la media dello stipendio previsto dal contratto stesso. Questa situazione è regolata secondo la “Poison Pill Rule”.
Esempio: un giocatore, il quale guadagna nell’ultima stagione del rookie scale contract $1.500.000, ottiene l’estensione contrattuale con una squadra per altri tre anni a cifre nettamente superiori e subito dopo viene scambiato. In questo caso la compagine acquirente dovrà conteggiare a salary cap e per la durata del contratto stesso, la media del salario del giocatore, ossia $6.645.000 invece di $1.500.000.
Contratto giocatore
Stagione | Salario |
2013-14 | $1.500.000 |
2012-13 | $8.000.000 |
2013-14 | $8.360.000 |
2014-15 | $8.720.000 |
TOTALE | $26.850.000 |
Comportamento del Salary Cap squadra acquirente
Stagione | Salario conteggiato nel Salary Cap |
2013-14 | $6.645.000 |
2012-13 | $6.645.000 |
2013-14 | $6.645.000 |
2014-15 | $6.645.000 |
TOTALE | $26.850.000 |
Media salario: $6.645.000
Alcuni giocatori hanno all’interno dei loro contratti disposizioni particolari che vietano la possibilità di essere scambiati ad altre squadre senza il loro consenso. Questa clausola è chiamata “No-Trade Clause”. Non tutti i contratti tollerano la presenza di questa clausola: la no-trade clause può essere applicata su contratti di giocatori che hanno almeno otto anni di esperienza NBA e che firmeranno un contratto di almeno quattro stagioni con una determinata squadra. La no-trade clause non può essere oggetto di trattativa nei casi di estensione contrattuale a meno che tale clausola fosse già presente.
Esempio: Kobe Bryant (insieme a Tim Duncan, Kevin Garnett e Dirk Nowitzki) è uno di quei giocatori NBA a vantare nel suo contratto la presenza di una ‘no-trade clause’. Nel lontano 2007, i Los Angeles Lakers, squadra di appartenenza di Bryant, avevano raggiunto un accordo di scambio con i Detroit Pistons: ai gialloviola sarebbero andati Rip Hamilton, Tayshuan Prince, Amir Johnson e una scelta al primo giro futura. L’operazione però si blocco improvvisamente a causa dello stesso Kobe Bryant che rivendicò la sua no-trade clause e rimase quindi ai Lakers.
Esistono ulteriori situazioni che impediscono alla squadra di scambiare un particolare giocatore:
- Un giocatore scelto al draft non può essere scambiato 30 giorni dopo l’effettiva firma contrattuale
- Un giocatore, tagliato tramite Amnesty Provision e firmato successivamente da una nuova compagine, non può essere scambiato fino al primo Luglio successivo.
- Un giocatore ottenuto via trade può essere scambiato solamente dopo due mesi dalla data dello scambio stesso. L’atleta però può essere immediatamente scambiato se si tratta di trade a tre squadre. Quest’ultima situazione può essere fatta valere solamente da squadre che si trovano sopra il salary cap.
- Le trade, durante la stagione, sono permesse se completate entro una certa data, chiamata trade deadline, che cade solitamente verso il 17 Febbraio di ogni anno. Dopodiché gli scambi potranno essere effettuati con l’inizio della offseason: in tale periodo non possono essere coinvolti in una trade giocatori con contratti che stanno per terminare o che potrebbero finire a causa della presenza dell’Early Termination Option. Le squadre partecipanti ai playoffs possono scambiare giocatori che non figurano all’interno del roster-playoffs anche durante tale periodo.
- Un giocatore non può essere scambiato nei tre mesi successivi, o comunque fino al 15 Dicembre, dalla firma del contratto di un free agent. Tale regola non si applica nel caso in cui si tratti di parte d’operazione di una sign-and-trade.
- Non possono essere effettuati scambi che possano portare il roster di una determinata compagine a più di 15 giocatori.
- Un giocatore non può essere scambiato nei tre mesi successivi, o comunque fino al 15 Gennaio, dalla ri-firma su cui è stata utilizzata una Larry Bird Exception o Early Bird Exception. Questa regola è valida solamente se la squadra che ri-firma il giocatore è sopra il cap, se il salario del giocatore era superiore al minimo salariale e se il nuovo salario è superiore almeno di un 20% rispetto a quello precedente.
- Senza la volontà del giocatore questo non può essere scambiato se sta giocando sotto un contratto annuale e a fine stagione maturerà diritti Bird o Early Bird. Questa situazione include anche quei giocatori legati da ‘rookie scale contract’ che entro nella quinta stagione in base alla qualifying offer. Se il giocatore acconsente alla trade, i suoi diritti Bird o Early Bird maturati non vengono scambiati e l’atleta maturerà solamente diritti Non-Bird.
- Se una squadra trattiene il proprio restricted free agent utilizzando il diritto di prelazione, pareggiando l’offerta dell’altra compagine, questo non potrà essere scambiato nella stagione successiva contro la sua volontà. In ogni caso l’atleta non può essere scambiato alla franchigia con cui aveva firmato un’offer sheet.